Alla fine della seconda settimana di corsa, la Vuelta Espana è ancora nelle mani di Remco Evenepoel. Dopo aver stravinto la cronometro e consolidato la maglia rossa anche nell'arrivo in salita di Penas Blancas, il giovane belga ha vissuto il primo momento di difficoltà nella tappa che sabato ha portato i corridori all'arrivo in quota di Sierra de la Pandera. Il corridore della Quickstep è rimasto staccato sulla salita finale, caratterizzata da strappi con pendenze oltre il 15%, e ha ceduto cinquanta secondi a Primoz Roglic, suo principale avversario per la vittoria finale della Vuelta Espana.
Dopo questa giornata molto complicata, Evenepoel era atteso alla riprova il 4 settembre, nel tappone di Sierra Nevada, dove in molti si aspettavano il suo crollo. La maglia rossa però ha sfoderato una prova convincente, perdendo solo una manciata di secondi dal rivale sloveno.
Remco Evenepoel va entamer la dernière semaine de #LaVuelta22 avec le maillot rouge sur les épaules. Primoz Roglic revient toutefois à 1'34 du Belge. Juan Ayuso passe à la 4ème place devant Carlos Rodriguez. Arensman gagne 3 places grâce à sa victoire. O'Connor est 9ème. pic.twitter.com/Ttehw128Zi
— Le Gruppetto (@LeGruppetto) September 4, 2022
Remco Evenepoel: 'Non avevo potenza nei tratti ripidi'
Nelle rituali interviste del dopo corsa, Remco Evenepoel ha parlato della mezza crisi vissuta sabato (3 settembre) a Sierra de la Pandera e della ripresa del 4 settembre a Sierra Nevada, nella frazione regina dell'intera Vuelta.
Il belga ha spiegato di aver sofferto i postumi della caduta rimediata nella tappa di giovedì, quando era scivolato in una banale curva a destra, procurandosi qualche abrasione. Nel prosieguo della corsa, Evenepoel non aveva mostrato nessun problema, ma come spesso accade, è stato nei giorni successivi che le botte si sono fatte sentire maggiormente.
"Sabato le gambe non c'erano, avevo i muscoli rigidi dopo la caduta di giovedì e la salita era anche molto ripida" ha dichiarato Remco Evenepoel. "Ho corso con del nastro nella parte interna della gamba, l'inguine era molto rigido dopo la caduta. La sera, durante i massaggi, abbiamo sentito che la rigidità era già sparita. Domenica mi sono alzato senza dolore, mentre sabato i miei primi passi erano stati ancora molto dolorosi, per questo non avevo abbastanza potenza nei tratti più ripidi" ha spiegato la maglia rossa della Vuelta Espana.
'Ho pensato che Roglic non stesse bene'
Superato il momento più critico dopo la caduta, Evenepoel è apparso rigenerato nella tappa di Sierra Nevada, in cui ha risposto prontamente all'azione orchestrata dalla Jumbo Visma all'inizio della salita conclusiva. "Il ritmo della Jumbo era molto duro, forse troppo anche per Roglic" ha commentato il belga della Quickstep, che dopo la sfuriata iniziale del team olandese ha poi preso il comando del gruppetto imponendo il suo ritmo forte e regolare. "Roglic per un po' è andato in quinta posizione, ho pensato che non stesse bene, ma poteva anche essere un bluff. Poi l'abbiamo gestita bene" ha analizzato Evenepoel, che si è detto molto soddisfatto di aver perso solo quindici secondi da Roglic, che è scattato solo negli ultimi due chilometri.
"Ci sono solo segnali positivi e vado a letto rilassato. Sono contento di aver resistito così bene al mio primo arrivo a 2500 metri" ha dichiarato Evenepoel.
Il giovane belga ha parlato anche del programma che lo aspetta dopo la fine della Vuelta Espana, prevista domenica 11 settembre a Madrid. Evenepoel volerà direttamente in Australia per i Mondiali di ciclismo, dove parteciperà sia alla prova a cronometro del 18 che a quella in linea del 25. Questi dovrebbero essere gli ultimi appuntamenti della sua stagione, visto che la prevista presenza al Giro di Lombardia dell'8 ottobre è stata invece cancellata.