Il passaggio di Tim Wellens dalla Lotto Soudal alla UAE Emirates è stato uno dei colpi più sorprendenti del mercato del ciclismo professionistico. Il corridore belga era una vera bandiera della Lotto, con cui era passato pro ormai un decennio fa, e sembrava destinato a consumare qui tutta la sua carriera. Invece Wellens ha accettato l'offerta che gli è arrivata dalla UAE Emirates, spinto sia da un'ottima proposta economica, ma anche dalla voglia di dare una svolta e trovare delle motivazioni nuove. L'approccio con la nuova squadra non è stato dei più semplici per il belga, che sta scoprendo dei metodi di lavoro completamente diversi, ma anche un ambiente in cui il suo ruolo non è più così centrale come lo era alla Lotto.
Wellens: 'Alla Lotto dovevo essere all'altezza'
Per tanti anni Wellens è stato uno dei leader della Lotto, mentre nella UAE Emirates avrà una posizione più in secondo piano. Il belga sarà spesso impiegato in appoggio ai capitani, a partire da Tadej Pogačar, ma avrà anche alcune occasioni in cui cercare il risultato personale. Wellens non vede questo cambio di ruolo come un ridimensionamento, ma come una nuova opportunità. "Alla Lotto ero uno dei corridori che guadagnava di più e dovevo essere all'altezza. Qui ce ne sono una decina che guadagnano più di me, quindi è una situazione diversa. Sono più nell'ombra e spero che questo mi liberi un po'", ha dichiarato il belga, che ha raccontato di aver avuto qualche difficoltà a inserirsi in un ambiente particolarmente competitivo come quello della UAE Emirates.
"Abbiamo tanti corridori forti. È una delle squadre migliori al mondo e si vede. Sono tutti corridori di carattere. Io sono timido e tranquillo, finché non provo qualcosa non ho niente da dire. Mi siedo da una parte e guardo gli altri che fanno le cose che facevo io alla Lotto", ha spiegato Wellens.
Ciclismo, la preparazione della UAE Emirates
Il corridore belga ha raccontato di aver trovato un nuovo modo di lavorare alla UAE Emirates, un sistema di allenamento a cui sta cercando di abituarsi e che spera possa aiutarlo a rilanciarsi dopo una stagione al di sotto delle attese. "La grande differenza è che ora mi alleno più duramente, ma senza soffrire molto. Alla UAE ci alleniamo stando sempre nella Zona 2", ha dichiarato Tim Wellens, riferendosi all'intensità dello sforzo che deve essere tenuta durante l'allenamento.
L'ex corridore della Lotto ha spiegato che la preparazione della UAE si svolge in modo molto particolare, trasformando ogni allenamento in una sorta di lunga prova a cronometro, senza momenti di pause. "Vogliono che la tua potenza normalizzata sia anche la tua potenza media. L'allenamento è simile a una crono, vogliono che tu pedali in Zona 2 in salita, in pianura e anche in discesa. Per questo ora non posso andare in bici con altri corridori, nessuno vuole più allenarsi con me", ha dichiarato Tim Wellens, che all'inizio ha avuto qualche dubbio sull'efficacia di questo sistema e per questo ha avuto alcuni confronti con lo staff tecnico della sua nuova squadra.
Wellens ha raccontato anche un curioso particolare della preparazione che segue il leader della squadra e numero uno del ciclismo mondiale, Tadej Pogačar.
Nonostante sia uno dei corridori più temibili allo sprint, soprattutto al termine di corse lunghe e impegnative, lo sloveno non segue un programma particolare per allenare il suo spunto veloce. "Gli ho chiesto come fa a sprintare così bene dopo le corse più dure e mi ha detto che non fa mai sprint in allenamento. Eppure è così esplosivo", ha spiegato Wellens.