La Parigi-Roubaix di ieri ha consegnato alla storia del Ciclismo un'edizione da record per la velocità media fatta segnare e regalato momenti di straordinaria intensità agonistica ed emotiva. Il punto cruciale della corsa è stato il passaggio sul tratto di pavè del Carrefour de l'Arbre. Jasper Philipsen è entrato in questo settore in testa al gruppetto di sette uomini che comandava la corsa. Nelle prime curve sul pavè, Mathieu Van der Poel ha dato sfoggio delle sue abilità di guida compiendo un paio di sorpassi e cercando poi di portarsi al comando per attaccare.

Mentre il fuoriclasse olandese cercava di completare la manovra, il suo compagno Philipsen ha cambiato traiettoria spostandosi dal centro della strada alla parte destra. VDP si è così trovato costretto a spostarsi a sua volta e a rallentare, finendo a contatto con John Degenkolb che è caduto.

Ciclismo, le lacrime di Degenkolb

Il corridore tedesco è riuscito a ripartire concludendo la corsa al settimo posto, tra le lacrime per lo sfortunato episodio che lo ha privato di un finale a lungo sognato.

Degenkolb, che la Roubaix l'ha già vinta nel lontano 2015, arriva da diverse stagioni di grande difficoltà per un incidente avvenuto in allenamento e da cui non si è mai ripreso completamente. Ritrovarsi dopo tanti anni a competere nel finale di una grande classica avrebbe avuto un sapore speciale per il corridore tedesco, che ha visto svanire tutto per questa caduta.

Nel velodromo di Roubaix, all'arrivo di una corsa massacrante e spietata, Degenkolb si è gettato a terra distrutto e poco dopo Philipsen e Van der Poel sono andati a cercare di rincuorarlo.

Nel dopo corsa sono emerse anche delle immagini amatoriali che hanno testimoniato il momento dell'incidente da una prospettiva nuova, evidenziando lo spostamento di Philipsen e il volo di Degenkolb.

Philipsen: 'Non abbiamo fatto niente di sbagliato'

Jasper Philipsen ha poi dato la sua versione di questo episodio discusso, che la giuria non ha sanzionato in nessun modo, ritenendolo dunque un normale contatto di gara.

"Io ero in testa, volevo spostarmi sul lato della strada ed è successo questo. Mi dispiace per lui, ma sono cose che possono succedere nel ciclismo. Dopo mi sono scusato, ma non credo che abbiamo fatto qualcosa di sbagliato", ha commentato Philipsen, aggiungendo che anche il fattore fortuna può essere decisivo in una corsa come la Parigi Roubaix.

"Domenica la fortuna è stata dalla nostra parte, prendi la foratura di Van Aert e l'incidente di Degenkolb. Per noi arrivare primo e secondo è stato un risultato incredibile, resterà con me per molto tempo", ha dichiarato il corridore della Alpecin.

Dal canto suo, Jonh Degenkolb è apparso più deluso per l'occasione persa che arrabbiato per lo spostamento di Philipsen che avrebbe innescato la caduta. "Io ero sul lato destro della strada, improvvisamente non c'era più spazio e sono stati spinto contro uno spettatore. Ovviamente sono deluso, non c'è altro da dire. Essere tra i primi, in un gruppo così ridotto, significava davvero molto per me", ha dichiarato il corridore tedesco.