La prima metà del Giro d'Italia è stata segnata da una lunga e dolorosa serie di cadute e ritiri, che hanno tolto di mezzo anche alcuni dei protagonisti più attesi della corsa. Il clima particolarmente avverso che i corridori stanno trovando in questa edizione del Giro ha certamente influito sulla quantità di incidenti che si sono verificati, ma questa potrebbe non essere l'unica spiegazione. Due ex campioni del mondo, Giuseppe Saronni e Moreno Argentin, hanno alzato l'attenzione su un tema di cui non si parla abbastanza: le biciclette che con la loro eccezionale rigidità sono diventate molto più pericolose, soprattutto in condizioni climatiche critiche come in questo Giro.
Giro d'Italia, il ritiro di Geoghegan Hart
L'ultimo corridore a fare le spese delle tante cadute di questo Giro d'Italia è stato Tao Geoghegan Hart. Il britannico è rimasto coinvolto in un incidente verificatosi nella tappa di ieri, quella poi vinta da Pascal Ackermann a Tortona. In un tratto di discesa bagnata Alessandro Covi è scivolato in una curva ed è stato poi travolto da altri corridori. Tra questi anche Geoghegan Hart, che ha riportato una frattura nella parte alta del femore e si è aggiunto alla già lunga lista di ritirati.
Dalle pagine della Gazzetta dello Sport l'ex campione Giuseppe Saronni ha dato alle biciclette una parte di colpa per questa serie di incidenti: "Le bici usate dai professionisti sono incredibili.
Garantiscono prestazioni eccezionali. Sono dei missili, ma i missili sono difficili da controllare. Aumentano i rischi, ma sono anche i corridori a sbagliare. Dovrebbero darsi delle regole".
Ciclismo, Argentin: 'I freni a disco sono un boomerang'
L'opinione di Saronni è stata condivisa da un altro campione del mondo di ciclismo, Moreno Argentin.
L'ex corridore veneto ha commentato l'incidente a Geoghegan Hart su Bicisport, evidenziando come la caduta non sia avvenuta in un tratto di percorso particolarmente impegnativo. La discesa era bagnata, ma la curva teatro dell'incidente era piuttosto aperta e semplice e il ritmo del gruppo non esasperato. Secondo Argentin i freni a disco non rappresentano una miglioria, contrariamente a quanto ritengono molti addetti ai lavori: "In caso di pericolo la prima cosa che si fa è tirare i freni.
Da questo punto di vista, secondo me, il freno a disco rischia di essere un boomerang, perché in certi casi si finisce a terra più facilmente".
L'ex campione concorda invece con Saronni sulla difficoltà di guidare le biciclette attuali: "Le bici moderne sono troppo rigide, sono ingestibili in situazioni d’emergenza. Sono aerodinamiche e performanti, nessuno lo mette in dubbio, ma in caso di manovre e sollecitazioni improvvise le trovo pericolose".