L'arrivo all'Osservatorio Astrofisico di Javalambre ha fatto esplodere definitivamente la corsa alla maglia rossa della Vuelta España. Sulla dura salita finale della sesta tappa la Jumbo-Visma ha concretizzato una perfetta strategia con cui ha isolato e poi staccato Remco Evenepoel, recuperando così tutto il distacco accumulato nella sfortunata cronosquadre d'apertura. La corsa è stata pirotecnica, con un avvio velocissimo e combattuto che ha portato il gruppo a spezzarsi, lasciando la comando una quarantina di corridori. La presenza di quattro uomini della Jumbo, tra cui Sepp Kuss, ha costretto la Soudal - Quick-Step di Remco Evenepoel a spremersi a fondo.

Sulla salita finale il belga è stato messo alle corde dagli attacchi di Roglč e Vingegaard, che sono riusciti a staccarlo. Kuss è andato a vincere la tappa, mentre lo sloveno e il danese hanno recuperare 32'' su Evenepoel, che ha ceduto la maglia rossa a Lenny Martinez. Al termine della corsa Evenepoel ha raccontato di aver sofferto un po' questa giornata e di "aver avuto delle difficoltà all'inizio della tappa".

Remco Evenepoel: 'Ho avuto le gambe pesanti per un po''

Il belga della Soudal - Quick-Step è rimasto nelle retrovie nelle fasi iniziali, quando si è accesa la battaglia per andare in fuga e ha dovuto faticare un po' per rimontare. Questo sforzo per l'avvio particolarmente intenso è rimasto un po' nelle gambe della maglia rossa, che anche nel prosieguo della tappa e nelle fasi decisive sulla salita di Javalambre non è stato particolarmente reattivo.

"All’inizio della tappa ho avuto un po’ di difficoltà. Dopo che è tornata la calma nel gruppo, ho avuto le gambe pesanti per un po’. Speriamo che questa sia stata la giornata storta", ha dichiarato il campione del mondo a cronometro, che comunque sulla salita finale è riuscito a gestirsi abbastanza bene e a limitare il distacco a 32''.

"Sono riuscito a mantenere il mio ritmo. Sentivo di non poter dare il massimo, di non poter oltrepassare il limite. A volte hai delle giornate così. Alla fine ho perso solo trenta secondi, poteva andare peggio. Sono riuscito ad accelerare negli ultimi 500 metri", ha commentato Remco Evenepoel.

Vingegaard: 'Volevamo mettere pressione alla Soudal'

Questo avvio così intenso che ha pesato sul rendimento di Evenepoel era stato pianificato a tavolino dalla Jumbo-Visma, che sapeva di poter trovare alleati per infiammare una tappa come questa che si presentava molto favorevole a una fuga. La squadra olandese ha messo in campo tutta la forza del suo collettivo, attaccando prima con Kuss e altri tre uomini e poi con i due capitani, Vingegaard e Roglič, sulla salita finale. "Il piano era quello di esercitare pressione sulla Soudal - Quick-Step fin dall'inizio della tappa", ha raccontato Vingegaard al traguardo. "È andata bene, la situazione per noi era perfetta. Anch'io mi sono sentito abbastanza bene, meglio rispetto ai giorni precedenti comunque.

Ho sofferto un po’ nelle prime fasi, ma verso la fine della tappa sono migliorato”.

Il campione danese si è detto felicissimo per la vittoria di Kuss, un corridore particolarmente prezioso nello scacchiere tattico della Jumbo, un uomo fedele e uno scalatore di straordinaria qualità che ha lasciato un'impronta forte sulle vittorie al Giro e al Tour. “È davvero un ragazzo fantastico. Se lo merita. È un peccato che non porti anche la maglia rossa, ma la vittoria di tappa è già fantastica”, ha dichiarato Vingegaard.