Cinque vittorie di tappa. Tutto il podio finale ormai virtualmente conquistato, con Kuss davanti a Vingegaard e Roglič. Sono i dati del dominio che la Jumbo-Visma ha imposto nella Vuelta España. La squadra olandese ha spazzato via gli avversari con una facilità quasi imbarazzante, soprattutto dopo il crollo di Evenepoel nella tappa pirenaica del Tourmalet. Questa egemonia, il modo in cui è stata gestita, la differenza di prestazioni tra i Jumbo e il resto del gruppo, hanno fatto molto discutere nel mondo del ciclismo. Uno degli ex corridori della squadra olandese, il vincitore del Giro d’Italia 2017 Tom Dumoulin, ha tracciato un’analisi sul dominio dei Jumbo, dichiarando di non essere orgoglioso di averne fatto parte.
Dumoulin: 'Questo dominio non è un bene per il ciclismo'
Tom Dumoulin ha passato alla Jumbo-Visma l’ultima parte della sua carriera, dal 2020 all’agosto del 2022, quando ha annunciato il suo addio al Ciclismo a 31 anni. L’ex campione ha dichiarato a Relevo di aver visto una Jumbo più forte del previsto sulle strade della Vuelta España. “Stanno dominando più di quanto mi aspettassi, anche se mi aspettavo che dominassero. Hanno messo in campo la migliore squadra possibile, a differenza delle altre”, ha commentato Dumoulin, ricordando come l’assenza di alcuni campioni, a partire da Pogačar, abbia accentuato lo strapotere della Jumbo.
“Solo Remco Evenepoel era quasi alla pari con i Jumbo-Visma, che è a un livello pazzesco, prima di crollare”, ha analizzato l’ex campione.
Tom Dumoulin ritiene che la situazione che si è creata alla Vuelta “non è un bene per il ciclismo, anche se è fantastico per la Jumbo-Visma”.
'Hanno i migliori allenatori e i migliori nutrizionisti'
Tom Dumoulin pensa che le armi vincenti della sua ex squadra siano il budget, e il metodo di lavoro molto accurato e attento a ogni dettaglio: “Lavorano in modo molto strutturato da molti anni.
Hanno integrato i migliori allenatori, i migliori nutrizionisti, con la determinazione di diventare la migliore squadra del mondo, non solo con un corridore, ma con diversi corridori. Hanno un budget importante che consente loro di fare investimenti e hanno attivato uno stile di vita in squadra al quale hanno aderito tutti i corridori, migliorando con passi da gigante”.
Dumoulin ha spiegato che questa immagine vincente ha attirato l’interesse di molti grandi corridori, che negli ultimi due anni sono andati a rinforzare ulteriormente l’organico.
'Non ero coinvolto alla Jumbo-Visma'
L’ex campione, invece, ha ricordato di non aver trovato un buon feeling con la Jumbo nelle ultime tre stagioni della sua carriera, tormentate anche da problemi fisici e un equilibrio psicologico troppo fragile.
“La verità è che non sono orgoglioso di aver corso in Jumbo-Visma. Ero immerso nel mio processo di vita quando ero nella squadra. Non ero davvero coinvolto. Come ho detto, stavo attraversando le mie difficoltà”, ha ricordato Tom Dumoulin. “Se non condividi quella mentalità lavorativa e non ti unisci a quell'onda positiva perché sei impegnato a risolvere i tuoi problemi non ti senti parte di niente.
Mi sono divertito alla Jumbo-Visma, mi trovavo a mio agio con la gente, con i tecnici, ma non mi sentivo parte di quella spirale positiva. Quindi sono orgoglioso di essere stato membro di Jumbo-Visma? No. La verità è no”, ha dichiarato Dumoulin.