Il ciclismo su strada ha visto uscire di scena, al termine dell'ultima stagione, quello che è stato il vero e grande personaggio da copertina di tutto il movimento per oltre un decennio. Peter Sagan ha chiuso la sua carriera da stradista in maniera un po' anonima, dando l'addio in una piccola corsa francese senza nessun acuto e senza più neanche la voglia di mettersi al centro dell'attenzione. Negli ultimi anni era apparso stanco del mondo del Ciclismo e anche nelle sue prime interviste da ex stradista ha parlato di gioia e divertimento come dei motori per andare avanti, quelli che cercherà di ritrovare nell'avventura in mountain bike.
Sagan ha parlato degli altri campioni che hanno interpretato il ciclismo all'insegna dello show, su tutti Mario Cipollini che secondo lui "faceva cose pazzesche ed era divertente".
Peter Sagan: 'In MTB per qualificarmi alle Olimpiadi'
Da Saitama, dove ha partecipato a un criterium organizzato dalla società del Tour de France, Peter Sagan ha rilasciato un'intervista al giornale spagnolo Marca. Il tre volte iridato ha parlato dei progetti per la nuova avventura in mountain bike e confidato alcune riflessioni senza filtri.
Conclusa la carriera su strada, Sagan ha deciso di correre un ultimo anno in mountain bike con l'obiettivo di chiudere nella disciplina in cui tutto era iniziato e partecipare alle Olimpiadi di Parigi.
Il campione slovacco ha spiegato di volersi godere appieno quest'ultima avventura al di là dei risultati: "Per me è sufficiente qualificarmi e partecipare alle Olimpiadi. Poi vedremo durante l'anno come sarà la mia condizione, perché sicuramente sarà un anno molto difficile. Le gare di MTB sono dure, ci sono corridori forti e con molta esperienza dai quali devo ancora imparare.
Vedremo come andrà".
"Ho iniziato la carriera con la mountain bike e ora ritorno a quelle origini. Il fatto di salire in bici e lottare per buoni piazzamenti o vittorie continua a rendermi felice", ha spiegato Sagan.
'Nel ciclismo su strada vanno solo in linea retta'
Peter Sagan ha ammesso di aver sempre amato di più la mountain bike del ciclismo su strada, sia per le dinamiche di corsa che per l'ambiente: "Una delle cose che più mi piacciono della mountain bike è che le gare sono divertenti fin dall'inizio.
La MTB mi dà più libertà del ciclismo su strada".
"Ho potuto dare un po' di gioia a questo sport perché venivo dalla mountain bike, che è più gioiosa. Su strada sono più professionali, vanno solo in linea retta e non fanno tante divagazioni o cose pazze", ha dichiarato Sagan, a cui è stato chiesto quali siano stati i corridori più divertenti, quelli capaci di interpretare il ciclismo come uno show. "Difficile fare paragoni, ma ti direi Mario Cipollini, che faceva cose pazzesche ed era divertente. Poi mi è piaciuto Jan Ullrich, con la sua battaglia con Armstrong. Direi anche Pantani. Erano divertenti da guardare".