Ospite dello stand di Sporza alla fiera Velofollies, l'ex campione Paolo Bettini ha tracciato un bilancio sullo stato del movimento ciclistico italiano. Il due volte iridato ha constatato che "il ciclismo ora è completamente diverso dal mio periodo", rilevando come pochissimi campioni si spartiscano tutte le corse più importanti e che l'Italia abbia ormai un ruolo del tutto secondario, aggiungendo poi: "Il ciclismo italiano ha un problema, non ha più squadre nel World Tour".
Parole che arrivano in un contesto in cui il ciclismo italiano non sta attraversando un momento particolarmente felice.
Se in pista e nel settore femminile la qualità del movimento e i risultati sono di ottimo livello, la strada maschile sta facendo molta fatica. Di fronte a un ciclismo sempre più globale, tecnologico e in continua evoluzione, l'Italia non si è fatta trovare preparata e ha perso la posizione di leader che storicamente occupava.
Bettini: 'La partenza del Tour da Firenze è una buona cosa'
Se una volta il ciclismo italiano era un punto di riferimento a livello internazionale, con un'attività giovanile distribuita capillarmente in molte regioni, e con diverse squadre professionistiche di alto livello, ora la realtà è ben diversa. Molte corse e squadre giovanili sono sparite, restringendo sempre di più il bacino a cui attingere nuovi campioni, e nel World Tour l'ultima presenza di una bandierina tricolore resta quella della Lampre nella stagione 2016.
"Il ciclismo italiano ha un problema", ha dichiarato Paolo Bettini alla fiera Velofollies. "Non abbiamo più una squadra nella categoria World Tour e questo rende difficile per i giovani corridori progredire fino al livello più alto", ha aggiunto l'ex Campione del Mondo, che però vede nella partenza italiana del prossimo Tour una possibile spinta positiva. "Il Tour de France quest'anno inizia a Firenze, quindi questa è una buona notizia per il ciclismo italiano" ha commentato Bettini.
Ciclismo, 'in cinque o sei si prendono tutto'
L'ex campione ha analizzato il modo in cui si è evoluto il ciclismo rispetto agli anni della sua carriera, conclusa nel 2008. Secondo Bettini, la grande novità è che adesso non c'è più spazio per quei corridori che non siano tra i cinque o sei più forti, un dato che è emerso chiaramente nel corso dell'ultima stagione, in cui Van der Poel, Pogacar, Vingegaard e Roglic si sono pressochè suddivisi quasi tutte le vittorie più importanti.
"Il ciclismo ora è completamente diverso dal mio periodo", ha dichiarato Bettini.
"Ai miei tempi c'erano dai 25 ai 30 corridori di livello top che si dividevano la torta. Ora ci sono cinque o sei corridori molto forti che prendono praticamente tutto. Per tutti gli altri non resta più niente", ha commentato Bettini, che ha parlato anche di Remco Evenepoel e del suo attesissimo debutto al Tour de France. "Non lo vedo come vincitore del Tour quest'anno. Ha già un gran bel palmares, ma per lui sarà difficile vincere il Tour adesso", ha sentenziato Bettini.
Dello stesso avviso è stato Johan Museeuw, altro ex campione intervenuto a Velofollies. "Un podio nella classifica finale del Tour sarebbe un grande risultato per Evenepoel, ma anche un quarto o quinto posto.
Ha ancora margini di crescita. La squadra si sta trasformando in funzione dei grandi giri, ma non c'è ancora riuscita del tutto", ha commentato Museeuw.
Una ricostruzione sulle squadre Italiane nella storia del World Tour
Il World Tour, prima denominato come Pro Tour, è nato nella stagione 2005. Queste sono le squadre italiane che ne hanno fatto parte.
- Domina Vacanze: 2005
- Fassa Bortolo: 2005
- Lampre: dal 2005 al 2016, con secondi sponsor Caffitta, Fondital, NGC, Farnese, ISD e Merida
- Liquigas: dal 2005 al 2012, poi nel biennio 2013-2014 con il nome Cannondale.
- Team Milram: dal 2006 al 2010.