La cronometro Foligno-Perugia, settima tappa del Giro d'Italia che si è corsa ieri, è stata l'ennesima prova di forza e di classe di Tadej Pogacar. Dopo aver accumulato un ritardo di 47 secondi da Filippo Ganna nei primi 34 chilometri della crono, il fuoriclasse sloveno ha ribaltato la situazione in appena sei chilometri, quelli finali verso il traguardo di Perugia. La corsa affrontava un dislivello di quasi 400 metri in quest'ultimo troncone, con uno strappo con pendenze in doppia cifra e quindi un falsopiano fino all'ingresso nel centro storico del capoluogo umbro.

Pogacar ha strabiliato una volta di più il mondo del ciclismo, scalando la salita verso il traguardo con una scioltezza ed un'efficacia incredibili, ed ha rifilato più di un minuto di distacco a Ganna, andando così a vincere la tappa quando tutto sembrava fatto per il campione della Ineos.

Giro d'Italia, più di 30 secondi tra Pogacar e tutti gli altri

L'analisi dei dati della cronometro testimonia quanto sia stata superlativa la parte finale della prova della maglia rosa, quella con la salita di Perugia. La scalata è stata completata dal fuoriclasse sloveno in 12 minuti e 14 secondi, a una velocità media di oltre 32 chilometri orari.

Tutti gli altri sono sembrati corridori di una categoria inferiore rispetto a Pogacar.

Il secondo miglior tempo nella scalata della salita di Perugia è stato siglato da Daniel Felipe Martinez, che ha accusato un passivo di ben 32''. Tra il corridore colombiano della Bora e gli altri i distacchi sono stati molto limitati, ulteriore prova della straordinarietà della prestazione di Pogacar. Martinez ha fatto appena tre secondi meglio di Ben O'Connor e cinque di un convincente Antonio Tiberi.

Filippo Ganna ha fatto segnare il quattordicesimo tempo nell'ultimo tratto della cronometro, non particolarmente adatto alle sue caratteristiche. Il campione della Ineos ha ceduto 1'04'' a Pogacar. Più critica è stata la scalata di Geraint Thomas, che ha perso ben 1'20''. Tra i corridori che hanno fatto segnare dei buoni tempi nella scalata di Perugia sono da segnalare Romain Bardet e Thymen Arensman, che invece erano apparsi in difficoltà nelle prime tappe del Giro d'Italia.

Ganna: 'Non potevo fare di più'

Al termine della cronometro, Filippo Ganna si è mostrato molto realista sull'andamento della corsa e sul risultato. Il corridore della Ineos non ha potuto far altro che ammettere la netta superiorità di Pogacar su un percorso così difficile. "E' un mostro sacro, mi ha battuto soltanto lui. In salita non potevo fare altro che limitare i danni. A pensarci bene non so se avrei potuto fare di più. Forse no. In pianura ero dove dovevo essere, anche se all'inizio faticavo a trovare la pedalata giusta" ha commentato Ganna, che sulla salita finale non ha potuto difendersi da un incontenibile Pogacar.

"Se la corsa fosse finita prima dell'inizio della salita il risultato sarebbe stato diverso. Non era così e devo accettare il risultato", ha concluso Ganna.