Dopo tante montagne, nella diciottesima tappa del Giro d'Italia sono tornati di scena i velocisti. Sul traguardo di Padova, al termine di una frazione veloce e senza difficoltà altimetriche, tim Merlier ha avuto ragione di Jonathan Milan per qualche decina di centimetri. Il finale è stato incerto e combattuto, con i due favoriti che si sono trovati un po' indietro al momento di lanciare lo sprint. Milan ha perso il contatto con i suoi compagni nell'ultima curva, e si è ritrovato a dover rimontare insieme al belga della Soudal Quickstep, che ha conquistato la vittoria.

Milan: 'Colpa mia'

Nel dopo corsa, Jonathan Milan si è preso la responsabilità per questa mancata vittoria. "I miei compagni erano nelle prime posizioni ma io semplicemente non sono riuscito a seguirli, è colpa mia" ha dichiarato il velocista della Lidl Trek, che ha dimostrato di avere ancora una grande condizione con la bella rimonta che per poco non si è completata.

Anche Tim Merlier, però, non è riuscito a districarsi perfettamente in questo finale così confuso e combattuto, e si è trovato a sprintare da una posizione un po' arretrata, spalla a spalla con Milan.

"Negli ultimi chilometri abbiamo cercato di organizzarci, con il supporto di Julian Alaphilippe, tra gli altri. Sapevamo quali punti erano importanti ed eravamo sempre in una buona posizione" ha commentato il velocista belga. "L'ultimo chilometro è stato molto veloce, sono rimasto sorpreso da quelle due curve, ma ho trovato il mio tempismo.

Ho iniziato lo sprint, ho dovuto aggirare un altro corridore, ma alla fine sono riuscito a vincere”, ha continuato Merlier, che per la prima volta in carriera è riuscito a vincere due tappe in un grande giro di ciclismo. "Gli haters rimarranno delusi", ha commentato il belga sorridendo.

Volata scontata a Padova

La diciottesima e quart'ultima tappa del Giro d'Italia, da Fiera di Primiero a Padova, è scivolata via nel copione che era già scritto.

La corsa proponeva solo un facile Gpm di terza categoria e poi tanta pianura con lunghi rettilinei per una sfida tra i velocisti superstiti. Nelle fasi iniziali sono partiti all'attacco Mikkel Honorè, Mirco Maestri, Andrea Pietrobon e Filippo Fiorelli.

Tudor, Lidl Trek e Soudal Quickstep hanno collaborato in testa al gruppo per non lasciar prendere troppo vantaggio ai battistrada, in una corsa che non ha avuto sussulti. Più avanti si è unito alla fuga anche Edoardo Affini, ma il gruppo si è riportato a pochi secondi finchè a dieci chilometri è avvenuto il ricongiungimento.

Nel finale si è accesa una lotta intensissima tra le squadre dei velocisti. La Lidl Trek è sembrata la più forte e organizzata, ma nell'ultima curva Jonathan Milan ha perso la scia di Consonni.

Il trenino Lidl si è così trovato in testa, nella posizione ideale, ma senza il suo capitano, rimasto più indietro. Davanti sono così stati Dainese e Groves a lanciare lo sprint, ma Milan e Merlier si sono fatti largo, uno da un lato e uno dall'altro della strada, dimostrando di avere una marcia in più. Il belga ha avuto la meglio per pochissimo, e MIlan si è dovuto accontentare di un altro secondo posto, il terzo in questo Giro in cui ha comunque messo a segno un tris di vittorie. A seguire si sono piazzati Groves, Dainese e Aniolkowski. La classifica generale è rimasta invariata e vede ancora Pogacar con 7'43'' su Martinez e 8'06'' su Thomas.