La carriera di uno dei talenti più attesi e promettenti del ciclismo italiano, Andrea Piccolo, ha subito una svolta traumatica e amara. Il corridore della EF Easypost è stato fermato in aeroporto mentre rientrava dalla Colombia e gli sono state sequestrate delle scatole di medicinali proibiti, probabilmente ormone della crescita. La EF ha annunciato immediatamente la rottura del contratto di Piccolo, che ha poi ammesso le sue responsabilità in un messaggio inviato al team manager Jonathan Vaughters, confermando di aver portato in Italia quattro farmaci presi in Sudamerica.

Piccolo già sospeso per un sonnifero

La vicenda in cui è stato coinvolto Andrea Piccolo lascia un senso di delusione e amarezza nel mondo del Ciclismo, che si è trovato a fare i conti con una storia che sembra arrivare dal passato. Il ragazzo, uno dei più vincenti nelle categorie giovanili nella sua generazione, era già stato sospeso nello scorso marzo per aver usato un sonnifero, legale per il regolamento antidoping, ma non ammesso dal protocollo interno della squadra.

Piccolo è stato poi reintegrato nell'organico ed ha corso il Giro d'Italia, in cui non ha raccolto grandi risultati, concludendo poi con un ritiro per una caduta nella terzultima tappa. Dopo la corsa rosa, il corridore è volato in Sudamerica e ieri, 21 giugno, ha fatto ritorno in Italia.

Il giovane è stato però fermato in aeroporto e gli sono state sequestrate delle scatole di farmaci. Nella nota con cui la EF ha annunciato la rottura del contratto del corridore, si parla di ormone della crescita, pur senza certezza definitiva.

Andrea Piccolo ha poi confermato la versione della sua ormai ex squadra in un messaggio inviato al Team manager Jonathan Vaughters, pubblicato da Escape Collective.

"Ho portato dalla Colombia quattro farmaci che non voglio nominare, voglio assumermi la responsabilità. Li hanno trovati e confiscati all'aeroporto", ha scritto Piccolo, scusandosi con la squadra e Vaughters per questa triste vicenda.

La carriera di Andrea Piccolo

Classe 2001, di Magenta, Andrea Piccolo si è segnalato nelle categorie giovanili come una delle grandi speranze del ciclismo italiano.

Da juniores è stato due volte Campione d'Italia a cronometro davanti ad Antonio Tiberi e Lorenzo Milesi, le altre stelle emergenti della sua generazione. Ha vinto il bronzo, sempre a cronometro, ai Mondiali vinti da Evenepoel nel 2018, l'oro agli Europei del 2019, e il Giro di Lunigiana, una delle gare a tappe più prestigiose della categoria juniores.

Era poi passato al professionismo nel 2021 con la Astana, ma la sua carriera non è sbocciata come tutti si attendevano. In queste tre stagioni e mezzo ha girovagato tra diverse squadre, passando alla Gazprom, quindi alla Drone Hopper Androni e poi alla EF, senza ottenere nessuna vittoria e nessun risultato di rilievo, se non una giornata in maglia rossa alla scorsa Vuelta Espana grazie a una fuga da lontano.