Già alla seconda tappa, la Cesenatico - Bologna con la doppia scalata del San Luca nel finale, si è accesa la sfida tra le stelle del Tour de France. La corsa si è risolta con una fuga da lontano che ha premiato Kevin Vauquelin per il successo di giornata, ma più indietro Tadej Pogacar ha rotto gli indugi sul secondo passaggio dal San Luca. Lo sloveno ha attaccato in maniera decisa, ma ha trovato la pronta reazione di Jonas Vingegaard, che è apparso brillante come nelle scorse edizioni del Tour. I due hanno fatto il vuoto, ma nel finale cittadino di Bologna si sono visti arrivare addosso uno scatenato Remco Evenepoel con Carapaz in scia.

Pogacar ha preso la maglia gialla grazie ai migliori piazzamenti, avendo lo stesso tempo di Evenepoel, Vingegaard e Carapaz.

Evenepoel: 'Carapaz non ha collaborato'

Il dopo corsa ha regalato un siparietto divertente tra Tadej Pogacar e Remco Evenepoel. Il fuoriclasse sloveno ha scambiato qualche parola con il belga e ha detto di aver cercato di non prendere la maglia gialla.

Nelle ultime pedalate, il vincitore del Giro si è sfilato in ultima posizione del gruppetto ed è arrivato a rilento, tutto per perdere un secondo e non dover indossare la maglia con tutti gli obblighi del caso. La giuria, però, lo ha classificato con lo stesso tempo degli altri e il trucco non è riuscito. "Ho provato a lasciare un piccolo spazio nel finale" ha detto Pogacar rivolgendosi ad Evenepoel.

Davanti ai microfoni, per la consueta intervista al leader della classifica generale, Pogacar è stato più misurato e non ha parlato di questo episodio.

"Ho fatto un piccolo attacco in cima all'ultima salita, per fare un test, non solo per testare gli altri. Vingegaard mi è venuto direttamente a ruota, è in grande forma, sarà interessante. Avrei preferito andarmene da solo" ha commentato Pogacar.

In quanto nuova maglia bianca, anche Remco Evenepoel è transitato davanti ai microfoni delle interviste di routine. Il belga è stato protagonista di una corsa molto convincente. Dopo aver perso un po' di terreno in salita ha attaccato nel finale e si è riportato su Pogacar e Vingegaard con un'azione travolgente. "Dal Delfinato ho perso due chili e mezzo, in salita vado meglio. All'inizio della salita non ero ben posizionato, si è creata una piccola frattura nel gruppo e ho dovuto recuperare.

Subito dopo Pogacar è partito. Ho fatto un piccolo errore ma le gambe ci sono. Carapaz non ha mai collaborato" ha dichiarato Evenepoel.

A Bologna vince la fuga da lontano con Vauquelin

La seconda tappa di questa parte italiana del Tour de France ha regalato un finale pirotecnico dopo una fase iniziale e centrale che sembrava preparare una mezza delusione per via di una fuga di comprimari. Subito dopo il via da Cesenatico sono partiti all'attacco undici corridori, tra cui Vauquelin, Teunissen, Tejada e Abrahamsen, che si è preso tutti i passaggi sui Gpm. Il gruppo ha lasciato fare, concedendo quasi dieci minuti di vantaggio, una situazione ormai piuttosto inconsueta nel Ciclismo contemporaneo.

Con la tappa assegnata ai fuggitivi, la corsa si è assopita per alcune ore, finchè la Lotto ha dato un'accelerata in vista della prima scalata al San Luca, la classica rampa su cui si conclude il Giro dell'Emilia.

La prima scalata è passata senza sussulti, con Pogacar e Vingegaard nelle prime posizioni e Roglic un po' più indietro. Nel tratto cittadino, dalla testa della corsa si sono avvantaggiati Oliveira, Vauquelin e Abrahamsen, che sono andati a giocarsi la tappa nella seconda scalata. Sulle rampe del San Luca è emersa chiaramente la superiorità di Vauquelin, che ha trovato due avversari decisamente abbordabili su queste pendenze. Il francese se ne è andato e ha potuto gestire il finale cogliendo un successo a sorpresa.

Nel gruppo è stata la UAE a fare grande selezione con Adam Yates. Il britannico ha ridotto il plotoncino dei più forti ad una decina di unità, fino allo scatto deciso di Pogacar, arrivato nelle ultime centinaia di metri della salita.

Vingegaard è stato pronto e reattivo e non ha concesso spazio, spazzando via gran parte dei dubbi sulle sue condizioni di forma. I due hanno fatto rapidamente il vuoto, riproponendo lo stesso copione delle scorse edizioni del Tour. Il finale, con la discesa e il finale nel centro di Bologna, ha visto salire in cattedra Remco Evenepoel, che è uscito dal gruppo con Carapaz a ruota e si è riportato su Vingegaard e Pogacar. L'unico dei quattro campioni più attesi a rimanere attardato è stato Primoz Roglic, protagonista di una corsa difensiva e arrivato nel gruppetto inseguitore insieme a Carlos Rodriguez, Mas, Bernal e la maglia gialla uscente Bardet, con una ventina di secondi di distacco.