Il Tour de France ha perso uno dei suoi protagonisti più attesi. Primoz Roglic non è ripartito stamani per la tredicesima tappa della corsa. Il campione sloveno era caduto ieri a dodici km dall'arrivo della frazione di Villeneuve sur Lot, ed ha deciso di fermarsi per recuperare da questo infortunio e puntare ad altri obiettivi nel finale di stagione. Nel dopo corsa sono montate le polemiche tra squadre e corridori da una parte e l'organizzazione del Tour de France dall'altra sul tema della sicurezza del percorso. Una delle voci più critiche è stata quella di Merijn Zeeman, tecnico della Visma, che ha addossato ad ASO l'intera responsabilità della caduta e del ritiro di Roglic.

L'organizzazione ha poi replicato alla Visma e ai corridori sostenendo che tutti gli ostacoli incontrati sul percorso erano ben segnalati.

Teunissen: 'L'organizzazione se l'è cercata da sola'

La caduta che è costata il ritiro a Primoz Roglic è avvenuta a dodici km dall'arrivo della dodicesima tappa, quella poi vinta da Biniam Girmay sul traguardo di Villeneuve sur Lot. In quel tratto di strada, la carreggiata era divisa da un cordolo centrale, che ha fatto perdere l'equilibrio a Alexey Lutsenko. Il kazako è volato in mezzo al troncone del gruppo che procedeva sulla corsia opposta, ed ha buttato a terra diversi corridori, tra cui Roglic. Lo sloveno è ripartito con una ferita alla spalla destra ed ha raggiunto l'arrivo con due minuti e mezzo di distacco, ma stamani ha annunciato il ritiro.

Nella carovana del Tour de France si sono levate molte voci critiche sul percorso e sulla scelta di affrontare la strada in cui è avvenuta la caduta. "Un incidente del genere non sarebbe dovuto mai accadere. C'erano dei cordoli sulla strada ed era impossibile vederli. C'era una segnalazione ai primi ostacoli, ma non agli altri.

Quando si pedala vicini non si possono vedere, non è colpa dei corridori" ha dichiarato il Ds della VIsma Lease a Bike Merijn Zeeman. "La colpa è al 100% dell'organizzazione, non si può affrontare un passaggio del genere al Tour de France, è molto irresponsabile" ha aggiunto Zeeman.

Anche i corridori si sono fatti sentire dopo questo incidente.

"Per quanto mi riguarda è scandaloso, non è una coincidenza, l'organizzazione se l'è cercata da sola" ha commentato Mike Teunissen.

Gouvenou: 'Togliere quel cordolo costava centomila euro'

ASO, la società organizzatrice del Tour de France, si è affrettata a respingere tutte queste polemiche. Thierry Gouvenou, ex corridore ed ora responsabile dei percorsi del Tour, ha ricordato come il Ciclismo debba convivere con la segnaletica e gli ostacoli tipici della viabilità ordinaria.

"Questo passaggio era conosciuto. La sera prima avevamo diffuso un comunicato in cui si diceva che poteva essere pericoloso. Tutte le squadre avevano delle macchina davanti alla corsa che passavano sul percorso. Tutti ne erano a conoscenza, non si può rimuovere ogni ostacolo. Il lavoro per togliere quel cordolo costerebbe centomila euro. Questo per una corsa che passa in cinque secondi. Bisogna ricordarsi di tutto questo" ha dichiarato Thierry Gouvenou.