Con l'inizio della Parigi-Nizza e della Tirreno-Adriatico, il mondo del ciclismo comincia il lento cammino di avvicinamento alla stagione delle grandi corse a tappe. Mentre in Italia sono di scena, tra gli altri, Juan Ayuso, Adam Yates e Richard Carapaz, nella corsa francese la stella è senz'altro Jonas Vingegaard. Per il campione danese della Visma Lease a Bike questa è la prima corsa World Tour della stagione, in un calendario che poi proseguirà con la Volta Catalunya e un lungo stop prima del Criterium del Delfinato di giugno. Alla vigilia del via, Vingegaard ha rilasciato un'intervista al giornale belga Het Nieuwsblad, in cui ha ammesso di essere un po' infastidito dall'etichetta di calcolatori che la stampa ha affibbiato alla sua squadra.

Vingegaard: 'Tadej ha il suo stile, io ho il mio'

La Visma Lease a Bike rappresenta l'esempio più calzante della corsa ai marginal gains e all'organizzazione assoluta nel Ciclismo attuale. La squadra olandese ha costruito questo ciclo vincente non solo grazie a degli sponsor munifici, ma soprattutto costruendo una programmazione curata nei minimi dettagli, coinvolgendo anche aspetti che nel ciclismo erano un po' trascurati, come quello dell'alimentazione. Anche a livello tattico, la Visma è sempre sembrata una squadra che segue un progetto prestabilito, senza concedere nulla all'improvvisazione e alla fantasia. Questa immagine ha creato un certo contrasto tra Pogačar, il campione che rompe gli schemi con attacchi azzardati e istintivi, e Vingegaard, l'avversario tutto logica e schemi preconfezionati.

Parlando a Het Nieuwsblad, Vingegaard ha ammesso di non condividere e apprezzare questa visione.

"Tadej ha il suo stile, io ho il mio, ma a volte mi dà un po' fastidio quando veniamo dipinti come calcolatori. Capisco che sembriamo così al Tour de France e che diciamo sempre di avere un piano, ma a volte facciamo davvero le cose d'intuito", ha dichiarato Vingegaard, facendo un esempio di una tappa del Tour de France del 2023. "Nella tappa del Marie-Blanque, era stato detto in anticipo che avremmo solo seguito e certamente non attaccato. Tuttavia, alla fine abbiamo capito che Pogačar era al limite e abbiamo cambiato tutto", ha dichiarato Jonas Vingegaard.

'La mia giornata migliore al Tour 2023'

Vingegaard ha ricordato anche un'altra giornata di quel trionfale Tour de France del 2023.

Al danese è stato chiesto quale fosse stato il suo giorno migliore in carriera, e la risposta è stata senza dubbio. "La cronometro di Combloux del Tour 2023. Non ho mai avuto sensazioni migliori in bici. Tutto è andato alla perfezione quel giorno. Ogni curva in discesa, ogni pedalata in salita. Pensavo che il mio misuratore di potenza fosse rotto", ha dichiarato Vingegaard, che ha ricavato una lezione importante da quella giornata.

"È un equivoco che in una cronometro si scrivano in anticipo i numeri che raggiungeremo o non raggiungeremo. A volte le persone pensano che siamo dei robot, ma una crono implica sempre delle sensazioni", ha concluso Vingegaard.