A due settimane dal quarto trionfo al Tour de France, Tadej Pogačar è tornato a farsi vedere e a parlare pubblicamente. Il campione del mondo era apparso un po' stanco e demotivato nelle ultime giornate del Tour, e si è preso qualche giorno di relax totale, per poi riapparire ad un evento organizzato nella sua città natale, Komenda. Ieri, sabato 9 agosto, Pogačar ha partecipato ad un criterium e ha poi parlato in conferenza stampa. Il fuoriclasse sloveno ha raccontato di aver recuperato energie fisiche e mentali in questi giorni, ma che la sua insofferenza emersa durante il Tour non è stata una sensazione passeggera.
Pogačar ha spiegato di vivere con qualche difficoltà l'enorme attenzione di media e tifosi e di pensare sempre più concretamente a quando chiuderà la carriera. "A volte è faticoso fare foto e autografi, anche se cerco di accontentare tutti" ha confidato Pogačar.
Pogačar: 'A volte vorrei essere meno conosciuto'
Nella sua Komenda, Tadej Pogačar è apparso più sereno di quanto fosse negli ultimi giorni del Tour de France. Il campione sloveno è tornato a parlare della sua vittoria, delle fatiche della corsa e dell'energia ritrovata per fissare nuove sfide nel finale di questa lunga stagione. "Il Tour è stato davvero duro, uno dei più duri che abbia mai corso. Chiunque abbia lottato per la classifica generale può confermarlo.
Ora mi sono riposato, ho ricominciato e sono pronto per nuove battaglie" ha dichiarato il campione del mondo.
In Slovenia, Pogačar si è goduto un'atmosfera familiare a cui non è più abituato e quello lo ha fatto riflettere sugli oneri della celebrità. "Sono felice di essere di nuovo a casa. È bello rivedere i miei amici, i miei vicini e la mia famiglia. È vero che a volte vorrei essere meno conosciuto. A volte è faticoso scattare foto e firmare autografi, a volte meno, anche se cerco di accontentare tutti" ha dichiarato Pogačar.
Il campione del mondo di ciclismo ha raccontato di aver un po' stemperato la visione del suo futuro al Tour de France, quella voglia di mettere da parte la corsa più ricca e prestigiosa, ma anche quella che comporta uno stress psico fisico più importante.
"Probabilmente correrò altri Tour, anche se non si può mai dirlo con certezza. Il Tour è la corsa più importante e dubito che la squadra mi lascerà a casa nei prossimi anni" ha dichiarato Pogačar, ammettendo che l'idea di un ritiro precoce è ormai un pensiero ricorrente nella sua testa. "È un dato di fatto che sto già contando gli anni che mi separano dalla fine della carriera" ha raccontato il campione del mondo.
L'opzione degli Europei
Pogačar ha parlato anche di un possibile cambio di programma per questo finale di stagione, con l'aggiunta degli Europei che si disputeranno a inizio ottobre in Francia. Il percorso piuttosto impegnativo ha ispirato lo sloveno a cercare questa vittoria che ancora manca nel suo palmares.
Pogačar tornerà a correre nelle due classiche canadesi del World Tour di metà settembre, Il Gp Quebec e il Gp Montreal del 12 e del 14. Dopo questo impegno, lo sloveno si sposterà in Ruanda per i Mondiali, dove cercherà il bis iridato.
A questo punto, Pogačar avrebbe dovuto correre alcune classiche del calendario italiano, tra cui la Tre Valli Varesine e concludere con Il Lombardia dell'11 ottobre.
Se confermasse la presenza agli Europei, dal suo programma sarebbero cancellate le classiche italiane, ad eccezione del Lombardia, dove punterà alla quinta vittoria consecutiva da record.