Alla sua prima stagione in maglia UAE Emirates, Florian Vermeersch ha dimostrato di essersi ben inserito nel gruppo della squadra numero uno del ciclismo mondiale. Il belga ha saputo ritagliarsi un ruolo importante sia come uomo squadra che nelle rare occasioni in cui ha potuto fare la propria corsa, calandosi perfettamente nella mentalità tipica della UAE, che mette sempre al primo posto il collettivo. Parlando alla rivista Bahamontes, Vermeersch ha raccontato alcune curiosità sulla vita da compagno di squadra del dominatore del ciclismo mondiale Tadej Pogačar.

Il corridore belga ha sottolineato le innate doti di leadership del fuoriclasse sloveno, la sua capacità di fare gruppo, anche con gesti semplici, e naturalmente il suo talento sconfinato. Vermeersch ha raccontato che, durante un allenamento, lui e Nils Politt lo hanno dovuto mollare in pianura.

Vermeersch: 'In corsa Tadej è un killer, ma è anche un ragazzo super rilassato'

La testimonianza di Florian Vermeersch ha offerto uno sguardo insolito su un atleta straordinario, rivelando sia la sua competitività in gara che il suo spirito di squadra al di fuori della bicicletta. "In corsa Tadej è un killer, un cannibale" ha esordito Vermeersch, descrivendo la ferocia agonistica di Pogačar. Ma questa impressione si stempera quando si parla del loro rapporto.

"È anche un ragazzo super rilassato e un incredibile compagno di squadra" ha raccontato il corridore belga.

Vermeersch ha ricordato l'approccio con la UAE, durante il primo incontro ad Abu Dhabi dello scorso inverno, in cui ha potuto apprezzare il modo in cui Pogačar promuove il senso di comunità tra i membri della squadra. Un episodio particolarmente significativo è avvenuto il giorno prima della Strade Bianche. "Su invito di Tadej, siamo andati a giocare a calcio con tutta la squadra nel giardino dell'hotel. È stato fantastico per lo spirito di squadra" ha raccontato Florian Vermeersch. Questo semplice momento di svago, secondo Vermeersch, ha avuto ripercussioni positive sulle prestazioni in gara: "Il giorno dopo, Tadej ha vinto, Tim Wellens è arrivato terzo e io ho corso una delle gare più belle della mia vita.

È la prova lampante che divertirsi è importante" ha aggiunto il belga.

Vermeersch ha poi raccontato alcuni aneddoti del suo primo ritiro con la UAE. I corridori erano stati divisi in due gruppi per gli allenamenti, uno formato da quelli più orientati alle classiche e uno con quelli che avbrebbero puntato soprattutto ai grandi giri. "Il gruppo Pogačar, quello del Tour, pedalava ogni giorno due chilometri all'ora più veloce del nostro" ha spiegato il corridore belga, sottolineando quanto fosse impressionante il ritmo tenuto dal sloveno. "Pensavo che stessimo già andando abbastanza veloci" ha raccontato Vermeersch.

'Ayuso non è un uomo squadra'

Durante la preparazione al Tour de France, Vermeersch ha avuto l'opportunità di allenarsi quotidianamente con Pogačar nelle montagne della Sierra Nevada.

"C'è stato un giorno in cui Nils Politt e io siamo rimasti sulla sua ruota per tutto il tempo, anche se non era nemmeno in salita" ha raccontato, enfatizzando la resistenza del campione. "Dopo venti minuti, abbiamo dovuto mollare, in pianura, completamente esausti, mentre Tadej stava ancora scherzando. La sua potenza di base è così alta..." ha raccontato Vermeersch.

Un tema che Vermeersch ha affrontato con particolare franchezza è il recente trasferimento di Juan Ayuso alla Lidl-Trek. "Ayuso non è certo il mio migliore amico, ma non lo conosco bene" ha ammesso il belga. "Ho fatto un ritiro di allenamento con lui, ed è stato sempre venti metri avanti al gruppo" ha testimoniato Vermeersch, sottolineando la difficoltà di Ayuso nell'integrarsi nel contesto del team UAE.

Vermeersch è chiaro nel suo giudizio: "Non è sicuramente un uomo di squadra. Ho sentito dire che è bravo con i suoi compagni di squadra quando corrono per lui e tutto va bene, ma quando non è bravo lui o quando deve ricambiare il favore, come al Giro, le cose spesso vanno male" ha spiegato Vermeersch. Pur riconoscendo il talento di Ayuso, Vermeersch conclude: "Senza di lui ci mancheranno sicuramente alcune vittorie, perché è (e rimane) un corridore di livello mondiale. Ma ci mancherà meno per l'atmosfera di squadra" ha chiosato il corridore belga.