Mediamente in Italia i lavoratori dipendenti ed i pensionati dichiarano un reddito complessivo pari a 21.728 euro. Questo è quanto emerso da un'indagine che è stata condotta dall’Università di Firenze, ed in particolare dal Dipartimento di Scienze per l’economia e l’impresa, congiuntamente con la Cisl, ed in particolare con il Dipartimento di Democrazia economica, Economia sociale, Fisco, Previdenza e Riforme Istituzionali del Sindacato.
Dall'indagine, basata su 2,7 milioni di dichiarazioni dei redditi che sono state presentate presso i Caf-Cisl, è emerso come la crisi economica abbia lasciato il segno sulle famiglie a causa di un modesto aumento degli stipendi e delle Pensioni, e di un forte rialzo, invece, della pressione fiscale.
Nel dettaglio, i redditi da lavoro dipendente e da pensione sono aumentati di appena il 2,5% nel biennio 2010-2012 rispetto ad un aumento percentuale delle tasse da pagare oltre tale soglia. In particolare il conto più salato i lavoratori ed i pensionati lo hanno pagato con le addizionali comunali e regionali che sono balzate del 31,19% nel biennio 2010-2012.
L'Irpef, in sede di dichiarazione dei redditi, è l'imposta che incide di più nel momento in cui si devono pagare le tasse. L'Iva è al secondo posto e poi c'è l'Imu che rispetto ad Irpef ed Iva ha un impatto marginale. L'incidenza dell'aumento delle tasse rispetto alla crescita dei redditi ha avuto inoltre un maggior impatto a causa dei tagli lineari alle detrazioni fiscali che ci sono stati negli ultimi due anni.