Primo rincaro del 2014 è stato l'aumento del pedaggio autostradale. Il governo ha accordato infatti un aumento tariffario medio del 3,9 per cento, con una forte penalizzazione soprattutto al Nord Italia, dove gli aumenti sono stati molto più consistenti. I tratti autostradali più colpiti sono: Milano - Como +11,5 per cento, Strada dei parchi +8,28 per cento, Centro Padane +8,01 per cento, Autovievenete +7,17 per cento, la Tangenziale Ovest di Mestre e raccordo con aeroporto Marco Polo +6,26 per cento



L'aumento dei pedaggi del marchio Autostrade per l'Italia è stato in media del 4,43 per cento. Il gestore si è giustificato sottolineando gli investimenti operati - "Per il potenziamento della rete, ho investito in un anno circa un miliardo nell'ambito di un impegno complessivo pari a circa 9 miliardi" - ma è certo che i rincari siano stati troppo pesanti.



Meno penalizzate dai rincari sono state le autostrade: Torino - Ivrea - Valle d'Aosta +0,82 per cento e la Brescia - Padova +1,44 per cento. Gli aumenti sono stati giustificati dagli altri gestori con gli investimenti sulla rete autostradale per i prossimi anni. Questo non placa le polemiche e gli autotrasportatori sono pronti a scioperare.



Difficile per il governo trovare un accordo con i gestori della rete autostradale per allievare i rincari visti i contratti già esistenti. Al momento si sta studiando una soluzione per attutire il peso di questi rincari sui cittadini, e fra le ipotesi al vaglio ci sarebbe la possibbilità di ridurre il costo degli abbonamenti e dei pedaggi notturni. Gli aumenti, oltre a far infuriare autisti e trasportatori, rischiano di raffreddare la timida ripresa economica del 2014.