Tempo scaduto: i milioni di italiani sono alle prese con le scadenze delle tasse di questo inizio di 2014 e quelle appena trascorse erano le ultime ore a disposizione dei contribuenti per mettersi in regola con il pagamento della cosiddetta Mini Imu e della Tares. Alla mezzanotte di ieri 24 gennaio è scaduto il termine per versare gli adempimenti: ora i ritardatari dovranno far fronte ad ulteriori uscite di denaro che scaturiranno dalle sanzioni e dagli interessi sulle cifre che si andranno a versare in ritardo. Ma niente paura: si tratta di cifre minime per chi pagherà nei prossimi giorni.

Tutti coloro che non hanno effettuato il pagamento entro il termine stabilito avranno in ogni la possibilità di evitare salassi di sovrattasse e sanzioni se riusciranno saldare quanto dovuto entro 14 giorni, scadenza del cosiddetto ravvedimento veloce. Entro il 7 febbraio dunque si potrà versare l'ammontare spettante allo Stato con una maggiorazione dello 0,2% per ogni giorno di ritardo accumulato dal giorno della scadenza iniziale (24 gennaio).

Seconda possibilità è quella concernente invece il ravvedimento breve, che riguarda il periodo che va dal 15esimo giorno fino al trentesimo giorno dopo la scadenza del termine di pagamento. La sanzione diventa dunque più corposa: dallo 0,2% si passa al 3% per ogni giorno di ritardo accumulato.

Dal 30esimo giorno in poi, con il cosiddetto ravvedimento lungo, la sanzione sarà ancora superiore: si passa al 3,75% di importo maggiorato per ogni giorno passato dalla scadenza del 24 gennaio.

Per i ritardatari cronici che non effettueranno il pagamento di Mini Imu e Tares nemmeno dopo un anno sono previsti salassi: sarà infatti Equitalia a gestire la riscossione e, agli interessi di mora del 2,5% annuo e le spese di notifica, si aggiungerà una multa pari al 30% dell'ammontare dovuto.