Può capitare di pagare le tasse, e poi accorgersi che a causa di un errore il versamento effettuato nella realtà è insufficiente. Oppure c'è stata in tutto e per tutto una dimenticanza ed il versamento delle tasse non è stato effettuato entro i termini previsti. Ebbene per questi casi, quelli relativi ad errori ed omissioni per quel che riguarda i versamenti, tutti i contribuenti possono avvalersi dell'istituto del ravvedimento operoso.

Ma come funziona? E quali sono le sanzioni da pagare? Al riguardo l'Agenzia delle Entrate ha reso noto che sul proprio canale ufficiale YouTube è stato inserito un nuovo video riguardante proprio il ravvedimento operoso che altro non è che un'opportunità di regolarizzare la propria posizione con il Fisco in maniera spontanea al fine di evitare poi che, con gli accertamenti, si vadano a pagare somme decisamente più alte.

In particolare, con il ravvedimento operoso, entro un termine di 14 giorni dalla scadenza del versamento non effettuato, o insufficiente, la sanzione è pari allo 0,2% giornaliero, mentre dal 15 esimo, e comunque entro il 30-esimo, è possibile avvalersi del cosiddetto ravvedimento breve con una sanzione ridotta ad un decimo di quella massima, ovverosia al 3%. Oltre i 30 giorni la sanzione sale ad un ottavo del 30%, ovverosia della sanzione massima, e quindi al 3,75%.

Il ravvedimento con il 3,75% di sanzione, oltre il 30esimo giorno di ritardo, è fruibile comunque entro i termini della dichiarazione relativa all'anno di imposta in corrispondenza del quale il contribuente ha commesso la violazione, ed in ogni caso in assenza di avvio di accertamenti, verifiche o ispezioni da parte del Fisco.