È una notizia dell'ultima ora, anche se, in realtà, basata su una circolare ministeriale di ben 4 anni fa!

Chi parcheggia sulle strisce blu, paga il ticket, lo espone regolarmente sul cruscotto della propria auto, ma lo fa scadere, non può essere multato: deve soltanto versare la differenza corrispondente al tempo in più che ha sostato nel parcheggio a pagamento.

Insomma, chi sfora l'orario del parcheggio pagato non commette alcuna violazione del Codice della Strada, ma semplicemente un inadempimento contrattuale.

La differenza non è di poco conto: cambia di parecchio l'importo da versare: 25 euro (attuale multa per divieto di sosta) e pochi centesimi o pochi euro per i minuti/ore in più di parcheggio nelle strisce blu.

Sembra una novità dell'ultima ora: fino ad oggi i vigili hanno sempre applicato la sanzione per sosta vietata a tutti coloro che lasciavano scadere il proprio ticket!

In realtà è cosa "vecchia": il Ministero dei Trasporti, con una nota del marzo del 2010 (quattro anni fa!) aveva già fatto chiarezza sul punto.

Tuttavia, la nota non aveva ricevuto la pubblicità e divulgazione che meritava e i Comuni italiani hanno continuato imperterriti a considerare l'illecito come una contravvenzione al Codice della Strada ed a sanzionarlo di conseguenza con una bella multa di 25 euro per divieto di sosta.

Ma ora che la circolare ministeriale è stata resa nota, cosa succederà?

In primo luogo, si spera che da oggi in poi nessun vigile eleverà più multe nei casi di ticket scaduto sulle strisce blu.



Chi, invece, avesse ricevuto da meno di 30 giorni una multa per divieto di sosta per essersi fatto scadere il ticket, potrà tentare di fare ricorso (sarà importante, però, aver conservato il biglietto pagato).

A coloro che avessero ricevuto e pagato multe di questo tipo da oltre un mese, le Associazioni di Consumatori consigliano di tentare la via dell'autotutela, cioè di inviare ai Comuni una richiesta di restituzione di quanto da loro indebitamente richiesto e percepito.