La cedolare secca, di cui si sente tanto parlare quando si affitta o si cerca di affittare un'appartamento o una casa, è un'imposta che va a sostituire il pagamento dell'Irpef da parte del proprietario su quanto percepito sull'affitto. Ma i benefici di questo tipo di regime non finiscono qui: non si paga l'imposta di registro annuale e per l'inquilino non c'è l'adeguamento Istat ogni anno (che prevede quindi aumenti del canone di locazione. L'aliquota per il proprietario è inferiore del 19% se si sceglie un contratto a canone concordato anzichè quello a canone libero.

Cedolare secca le novità del 2014

Nel 2014 sono state introdotte importanti novità che vanno a regolamentare la cedolare secca e i canoni di locazione in generale vediamo quali sono stati:

- a inizio anno la normativa che impedisce di pagare gli affitti in contanti, entrata in vigore da 1 gennaio con la legge di Stabilità: gli affitti possono essere pagati soltanto in modo tracciabile.

- Il modello 69 e altri modelli per la registrazione dei contratti di locazione sono stati sostituiti dal modello RLI.

- Il 28 marzo 2014 un decreto Legge ha stabilito che l'aliquota per la cedolare secca a canone concordato scende dal 15% al 10% per gli anni che vanno dal 2014 al 2017. Questo ulteriore incentivo porta molti vantaggi sia per i proprietari che, anche scegliendo un canone di locazione più basso riescono a guadagnare di più rispetto al passato, sia per gli inquilini che troveranno molto più facilmente case a prezzi più accessibili.