Giungono importanti novità in merito all’IRPEF 2014 e al bonus da 80 euro che Renzi vorrebbe accordare a certe tipologie di lavoratori: i tecnici del Senato hanno infatti avanzato dei dubbi di incostituzionalità circa il relativo dl, segno evidente di come ancora molto debba essere fatto perché l’incremento in busta paga paventato a più riprese dallo stesso Premier possa effettivamente divenire concreto.



Cerchiamo allora di fare il punto sul capitolo IRPEF 2014, ricordando anche gli scaglioni aggiornati all’anno in corso.

IRPEF 2014: gli scaglioni aggiornati all’anno in corso



Prima di evidenziare quali siano le criticità connesse al bonus da 80 euro che Renzi vorrebbe concedere ad alcune tipologie di lavoratori tagliando l’imposta sul reddito delle persone fisiche, rammentiamo quali sono gli scaglioni IRPEF 2014:



  • Redditi fino a 15.000 euro, 23%;
  • Redditi tra 15.000 e 28.000 euro, 27%;
  • Redditi tra 28.000 e 55.000 euro, 38%;
  • Redditi tra 55.000 e 75.000 euro, 43%.



Ad essere interessati dall’incremento in busta paga e dunque dal famoso bonus da 80 euro in più legato all’IRPEF 2014 saranno in particolare i lavoratori che percepiscono tra 8.000 e 25.000 euro l’anno, dunque le prime due fasce reddituali. Sono tuttavia ancora molte le problematiche da superare perché il provvedimento veda la luce.

IRPEF 2014, a rischio il bonus da 80 euro: i tecnici del Senato parlano di profili di incostituzionalità



Come accennato in apertura, sarebbe a rischio di incostituzionalità il decreto che contiene il bonus da 80 euro attinente l’IRPEF 2014 che Renzi vorrebbe concedere ad alcuni individui del comparto lavorativo privato.



Tra le fonti di copertura necessarie a dimostrare la sostenibilità finanziaria della manovra indicate all’interno del dl, viene infatti riportato l’incremento dal 12 al 26% della tassazione sulle plusvalenze generate dalla rivalutazione delle quote di Bankitalia detenute dagli istituti di credito italiani, cosa che potrebbe portare a pesanti dubbi di incostituzionalità: ‘Quanto alle quote di Bankitalia - si legge nella nota diffusa dai tecnici del Senato relativamente al dl attinente l’IRPEF 2014 che contiene il bonus da 80 euro in più (nota riportata anche da Repubblica) - repentini mutamenti del quadro normativo potrebbero finire per definire la tassazione postuma di una ricchezza non più attuale ovvero non garantire quell'esigenza di anticipata conoscenza da parte del contribuente del carico fiscale posto sulle proprie attività economiche, con conseguente possibile violazione di precetti costituzionali (artt. 41, 53, 97 della Costituzione)’.



Il rilievo mosso dai tecnici del Senato è tutt’altro che sottovalutabile; il passato dimostra come intere manovre siano saltate per la mancanza di adeguate coperture economiche, ecco che la messa in discussione delle coperture pro bonus IRPEF 2014 da 80 euro in più potrebbe far crollare l’intero dl.



L’impressione tuttavia è che sull’IRPEF 2014 e sui famosi 80 euro in più al mese il governo Renzi abbia speso troppo in termini di immagine e promesse per potersi permettere un fallimento. Il punto cruciale starà allora nel trovare la giusta via d’uscita.