C' ancora grande confusione sul pagamento della Tasi, l'imposta che molti italiani dovranno pagare entro il 16 giugno. Cerchiamo di chiarire la situazione, comprendendo cosa sia questa tassa e soprattutto come vada calcolata.
Cos'è la Tasi?
La Tasi è la tassa sui servizi indivisibili dei comuni come ad esempio la manutenzione delle strade e del verde cittadino, l'illuminazione pubblica e quant'altro. Il tributo è una parte della IUC, l'imposta unica comunale, alla quale vanno aggiunte anche la Tari, ovvero la tassa sui rifiuti, e l'Imu (solo per alcuni contribuenti).
Chi deve pagare la Tasi?
La Tasi va pagata da tutti i contribuenti proprietari di immobili e, a differenza dell'Imu, anche in parte dagli inquilini. Questi ultimi infatti si troveranno a pagare la parte compresa dal 10 al 30% del tributo, mentre il restante continuerà ad essere a carico del proprietario. Per immobili in leasing, la Tasi sarà completamente a carico dell'utilizzatore del bene.
Come si calcola la Tasi?
Come i contribuenti hanno già capito, si tratta di un calcolo abbastanza complicato. Bisogna partire dalla rendita catastale di un determinato bene aggiungendo il 5% di rivalutazione. Il risultato va moltiplicato per un coefficiente differente a seconda dell'immobile, al quale va poi applicata la famosa aliquota ed eventuali detrazioni.
L'aliquota fissata non può superare il 2,5 per mille per le prime case anche se il Governo ha concesso un ulteriore maggiorazione non superiore allo 0,8 per mille. Per le seconde case arriva una vera stangata con il 10,6 per mille (comprensivo anche di Imu) che può sforare arrivando all' 11,4 per mille.
Il comune può inoltre decidere di applicare delle detrazioni solo per le prime case.
Le due rate della Tasi vanno pagate entro il 16 giugno ed il 16 dicembre. Nei comuni dove non si è deliberata l'aliquota e la detrazione entro il 23 maggio, il saldo della prima rata slitterà al 16 settembre, se non a ottobre.