Giungono finalmente novità in merito al pagamento di Imu e Tasi 2014; le commissioni Bilancio e Finanze del Senato hanno infatti approvato il decreto che riscrive per l’ennesima volta le tasse sulla casa prevedendo tutta una serie di nuove statuizioni a proposito della tassa sui servizi indivisibili, con la normativa di riferimento che cambierà nuovamente a partire dal 2015.



Cerchiamo adesso di fare il punto sul nuovo decreto, dopo di che richiameremo le modalità di calcolo e quelle di pagamento di Imu e Tasi 2014.

Calcolo Tasi 2014, conteggio online ed F24: decreto ufficiale, dove e quanto si paga



Come già accennato, nella giornata di ieri le commissioni Bilancio e Finanze del Senato hanno approvato il decreto relativo alla Tasi 2014, in parte confermando quanto già era stato preventivato in parte prevedendo tutta una serie di nuove statuizioni.



La Tasi 2014 andrà pagata a giugno in tutti quei Comuni che hanno deliberato aliquote e detrazioni entro il 23 maggio 2014; le amministrazioni che non hanno effettuato le delibere avranno a che fare con il pagamento del tributo il prossimo 16 ottobre ma solo se avranno reso note le aliquote di riferimento entro il 10 settembre. In caso contrario, la Tasi 2014 si pagherà in un’unica soluzione il 16 dicembre prendendo come punto di riferimento l’aliquota standard senza detrazioni per l’abitazione principale.



Nel caso in cui i Comuni non dovessero deliberare le aliquote della Tasi 2014 entro il 10 settembre o nel caso in cui non dovessero giungere al MEF in tempo utile per la pubblicazione online (il Ministero dovrà infatti pubblicare l’elenco ufficiale delle nuove delibere entro il 18 settembre), ‘i contribuenti saranno tenuti a versare l'imposta in un’unica soluzione entro il termine del 16 dicembre 2014 - recita il decreto - calcolandola applicando l'aliquota di base pari all'1 per mille’.



Un’ultima importante statuizione riguarda il 2015, anno a partire dal quale scomparirà per sempre il bollettino precompilato per tutti: contestualmente è stato però previsto che le amministrazioni dovranno assicurare la compilazione qualora sia il contribuente a richiederla. La misura è stata introdotta per velocizzare e sveltire le procedure burocratiche ed amministrative sottese al pagamento del tributo con il fine ultimo di rendere il tutto meno gravoso per i contribuenti, chiamati in questo 2014 ai ‘soliti’ salti mortali (basti pensare al caos connesso alla Tasi 2014 ma anche ai problemi applicativi incontrati lo scorso anno con riferimento all’Imu 2013).



Il calcolo della Tasi 2014 non è complesso (rivalutazione della rendita catastale al 5%, moltiplicazione della risultanza per un coefficiente che varia da immobile a immobile, messa in conto delle aliquote di riferimento e sottrazione di eventuali detrazioni), ma per mettervi al riparo da possibili errori vi consigliamo l’utilizzo del calcolatore online di amministrazionicomunali.it. Visitando lo stesso portale avrete inoltre la possibilità di compilare online il modello F24, indispensabile per versare Imu e Tasi 2014.

Calcolo Imu 2014, conteggio online ed F24



Con riferimento all’Imu 2014 è invece tutto deciso ormai da tempo: il calcolo è identico a quello presentato a proposito della Tasi 2014 (con la sola eccezione delle detrazioni, non più previste dato che il tributo sulla prima casa è stato cancellato), ed anche in questo caso vi consigliamo l’utilizzo del software di amministrazionicomunali.it per computare il tributo e compilare il modello F24 utile all’effettuazione del versamento.



Per completezza di informazione ricordiamo che l’Imu 2014 non è più dovuta sulle prime casa ma va versata sulle abitazioni principali di lusso (categorie catastali A/1, A/8 e A/9), sulle seconde case e sugli immobili affittati con contratto a canone concordato.



Le stesse aliquote riferite all’Imu 2014 sono rimaste invariate rispetto a quelle dello scorso anno, ecco il prospetto aggiornato:



  • 10,6 per mille sulle seconde case;
  • 5,8 per mille sulle abitazioni di lusso;
  • 8,5 per mille sugli immobili affittati con contratto a canone concordato