Continuano i miglioramenti al nostro fisco volti a renderlo meno minaccioso e pesante nei confronti dei cittadini.

Stavolta i cambiamenti e i miglioramenti riguardano il cosiddetto ravvedimento operoso che nella legge di stabilità approvata alla Camera e che presto lo sarà anche al Senato viene semplificato con un vero e proprio rifacimento legislativo.

Viene migliorata ulteriormente e maggiormente la possibilità per tutti coloro che vogliono mettersi in regola con le tasse anche dopo la loro scadenza senza incorrere in multe esagerate.

Questo ovviamente per venire incontro a tutti quei milioni di italiani che a seguito della pesante crisi economica mondiale, stanno vivendo un periodo non molto facile e felice.

La prima e forse più importante novità che ha colpito il ravvedimento operoso è che i contribuenti avranno più tempo per mettersi in regola.

In pratica le nuove norme fanno emergere un nuovo ravvedimento che in parole povere è davvero senza limiti visto che la sanzione piena pari al 30% scatterà solo nel caso di vero e proprio accertamento fiscale per mancato pagamento.

Le nuove norme quindi prevedono una sanzione dello 0,2% per ogni giorno di ritardo entro 14 giorni dalla scadenza mancata.

La sanzione aumenta fino al 3% entro 30 giorni, 3,3% entro 90 giorni, e al 3,75% entro un anno, 4,2% entro due anni e 5% oltre i due anni.

Questa nuova disciplina del ravvedimento operoso non solo amplia i tempi ma allarga anche i confini di questo istituto.

La nuova normativa infatti prevede limiti molto meno rigidi rispetto a quella precedente prevedendo la preclusione del ravvedimento solo nel caso di notifica degli atti di liquidazione e accertamento.

Pertanto la conseguenza di quanto detto è appunto che il contribuente potrà sempre ricorrere al ravvedimento anche se fosse già sottoposto ad una attività ispettiva, o in presenza di una contestazione limitata.

Infine la nuova disciplina mette bene in chiaro come l'intento è quello di creare una maggiore collaborazione e fiducia reciproca tra contribuente e fisco.

Pertanto l'Agenzia delle entrate sarà tenuta a comunicare al contribuente o al suo commercialista tutte le informazioni in possesso su entrate e ricavi reddito, in modo da mettere il contribuente nelle condizioni di poter effettuare una dichiarazione corretta e conforme a quanto previsto evitando eventuali contestazioni fin dal principio.