La nuova tassa Imu applicata ai terreni agricoli sta creando parecchia confusione. Si attendono comunicazioni dal ministero dell'Economia sulle modalità e i criteri di pagamento relativi a questo nuovo 'balzello' per i contribuenti italiani. Forti dubbi permangono sulla data effettiva di scadenza, sui parametri da prendere in considerazione oltre che per i commercialisti e i Caf abilitati. Vediamo nel dettaglio cosa sta succedendo.

Il Tar del Lazio ha stabilito che la nuova tassa sui terreni agricoli dovrà essere pagata, così come stabilito dalla proroga avvenuta nel dicembre scorso, il 26 gennaio.

Pochi giorni di tempo, quindi, per pagare senza il rischio di commettere errori. Così la data di scadenza potrebbe essere nuovamente prorogata al prossimo 4 febbraio dato che lo stesso Tar ha previsto una sospensiva fino alla nuova data. A questo punto, come si dovrà comportare il contribuente? L'Imu sui terreni agricoli si può anche non pagare entro il 26 gennaio e aspettare, così, la scadenza del 4 febbraio in attesa di conoscere cosa realmente succederà. Non è da escludere un nuovo rinvio o, addirittura, la sospensione della tassa in questione.

La cosa certa è che non sono previste sanzioni per chi decide di non pagare l'imposta o per chi effettua degli errori nel versamento, in considerazione della confusione di questi ultimi giorni.

Una norma dello Statuto che tutela il contribuente prevede che la tassa puo essere pagata entro 60 giorni dalla prevista scadenza, per capire esattamente cosa succederà, senza incorrere in sanzioni pecuniarie.

Appare evidente che il governo dovrà intervenire quanto prima per sanare questa situazione. In ogni caso, il prossimo Consiglio dei Ministri è previsto per il 28 gennaio, una data successiva a quella della prevista scadenza.

In realtà, l'Imu da pagare ora si riferisce all'anno 2014, quando fu approvato un decreto con la classificazione dei terreni in funzione della loro altitudine e che esentava dal pagamento i proprietari di quei terreni situati in comuni al di sopra di 600 metri di altitudine. Era prevista, inoltre, anche una parziale esenzione su quei terreni posti ad un'altitudine tra 281 e 600 metri.

A quanto sembra, per il 2015 è stata definita una nuova regolamentazione che si basa sulla classificazione Istat dei terreni agricoli situati nei Comuni montani o parzialmente montani.

Siamo in attesa di conoscere quale sarà la regolamentazione relativa al pagamento dell'Imu sui terreni agricoli che dovrà essere stabilita nei prossimi giorni dal governo Renzi.