Da gennaio sono diventati più complessi e minuziosi i criteri di calcolo dell'ISEE al fine di tenere conto dell'effettiva condizione economica del nucleo familiare nell'accesso alle prestazioni sociali agevolate. Ci soffermiamo su cosa dichiarare e dedurre per il calcolo di due indicatori:

A) L'indicatore della situazione reddituale (ISR)

L'indicatore della situazione reddituale (ISR) risulta dalla somma dei redditi di ciascun componente il nucleo familiare al netto di alcuni importi che andremo a specificare. I redditi e gli importi dei componenti il nucleo sono riferiti al secondo anno solare precedente la presentazione della DSU (dichiarazione sostitutiva unica).

Invece, per le spese e le franchigie concernenti il nucleo familiare si fa riferimento all'anno solare precedente.

Per individuare il reddito dei singoli componenti il nucleo familiare vanno dichiarati i redditi soggetti a ritenuta a titolo d'imposta; i redditi esenti da imposta; i redditi da lavoro dipendente prestato all'estero; gli assegni percepiti per il mantenimento dei figli, i trattamenti assistenziali, previdenziali e indennitari; redditi fondiari non indicati nel reddito complessivo ai fini Irpef.

Dalla somma ottenuta sono sottratti:

  • gli assegni di mantenimento corrisposti al coniuge e ai figli, in seguito a separazione o divorzio; gli assegni periodici corrisposti per il mantenimento dei figli naturali conviventi con l'altro genitore;
  • alcune spese relative alla situazione di disabilità, entro €5.000;
  • i redditi agrari degli imprenditori agricoli;
  • una quota dei redditi da lavoro dipendente o da pensione e dai trattamenti assistenziali, previdenziali e indennitari.

Dalla sommatoria sono poi detratte le seguenti spese o franchigie riferite al nucleo familiare:

  • il canone annuo di locazione, fino a 7.000 euro, (+ €500 per ogni figlio convivente successivo al secondo);
  • spese e franchigie, per le persone con disabilità, riconoscendo un trattamento di maggior favore in presenza di minori con disabilità (spese per collaboratori domestici o addetti all'assistenza, in assenza di ricovero; retta di ricovero).

b) L'indicatore della situazione patrimoniale (ISP)

L'indicatore della situazione patrimoniale è determinato sommando il valore del patrimonio immobiliare e mobiliare.

Per gli immobili si considera il valore calcolato per l'IMU, al netto del mutuo residuo, al 31 dicembre dell'anno precedente la DSU.

  • Il valore dell'abitazione principale è pari ai 2/3 della parte eccedente la soglia di €52.500 (+ 2.500 per ogni figlio convivente successivo al secondo), al netto della quota capitale residua del mutuo contratto per l'acquisto.
  • Per il patrimonio mobiliare, la nuova disciplina prevede che per i depositi e conti correnti bancari e postali va considerato il valore del saldo contabile attivo, al lordo degli interessi, al 31 dicembre dell'anno precedente a quello di presentazione della DSU, ovvero il valore della consistenza media annua riferita al medesimo anno, se superiore.

Tuttavia, in caso d'incremento del patrimonio superiore alla differenza tra la consistenza media annua e il valore del saldo al 31 dicembre, si considera la giacenza al 31 dicembre anche se inferiore alla giacenza media.

La franchigia sul patrimonio mobiliare è di €6.000 aumentati di 2.000 per ogni componente successivo al primo, fino a €10.000, con incremento di €1.000 per ogni figlio successivo al secondo. Per dettagli e approfondimenti, si segnala la circolare INPS n. 171/2014.