Tfr in busta paga: da marzo si potrà incassare nella retribuzione mensile parte del trattamento di fine rapporto: ma conviene davvero avere più liquidità immediata? Abbiamo verificato i dati elaborati dal Caf Uil di Roma per poter dare una risposta a questo interrogativo e abbiamo scoperto che per molti lavoratori dipendenti la scelta del Tfr in busta paga rappresenta un aggravio di imposte, tasse e un aumento delle rette per servizi indispensabili, come asili nido e tasse universitarie. Leggiamo nel dettaglio caso per caso a chi non conviene farsi anticipare il Tfr in busta paga tra i 14 milioni e 400 mila lavoratori del settore privato in servizio da almeno 6 mesi che saranno chiamati a decidere entro i primi di marzo.

Tfr, Trattamento di fine rapporto, in busta paga: a chi non conviene?

Lo studio del Caf Uil parte dal reddito medio di un dipendente che si aggira intorno ai 23 mila euro annui: nella migliore delle ipotesi, il Tfr in busta paga rappresenta un aggravio di tasse per 330 euro annui. Inoltre, facendo innalzare il nuovo Isee per la maggiore disponibilità di stipendio mensile, si andranno ad annullare gli sconti previsti per gli asili nido, le mense scolastiche, le tasse di iscrizione all'università, le tasse sui rifiuti. Più nel dettaglio, facendo due calcoli, a fronte dei 97 euro in più al mese in busta paga per chi ha uno stipendio annuo di 23 mila euro, o dei 105 per chi ne guadagna 25 mila o 125 euro per chi ne guadagna 35 mila, aumenta innanzitutto l'aliquota marginale Irpef: ad esempio, chi ha un reddito annuo di 35 mila euro, con Tfr annuo di 1.806 euro, pagherà Irpef per il 38%, anziché per il 25,3%.

Allo stesso modo, a chi guadagna 23 mila euro con Tfr di 1.209, sarà applicata l'aliquota del 27% anziché del 23,9%. Tradotto in soldi, sarà un aggravio di 50 euro per un reddito sui 23 mila euro, ma di oltre 300 euro per chi ne guadagna 35 mila. In più, il Tfr inciderà negativamente sulle detrazioni d'imposta come no tax area, assegni, detrazioni per familiari a carico: chi guadagna 23 mila euro ci rimetterà, solo di mancate detrazioni d'imposta, 280 euro che sommati ai 50 di maggiore Irpef fanno 330 euro.

Tfr in busta paga, cosa succede alle agevolazioni sociali con Isee?

Aumentando il reddito, aumenta anche l'Isee, l'indicazione della ricchezza e diminuiscono le agevolazioni sociali. Facciamo qualche esempio:

  • nella città di Bari, con un reddito Isee di 10 mila euro, non si paga la Tasi sulla prima casa: col Tfr in busta paga si dovrà pagare, invece, l'aliquota del 3,3 per mille;
  • a Roma, con Isee inferiore di 12.500 euro si risparmiano 4 euro mensili sulla mensa scolastica;
  • a Torino chi non supera i 13 mila euro pagherà per la Tari 46 euro in più rispetto a chi lascia il Tfr maturare in azienda.