Il 13 gennaio è stato pubblicato in G.U., quindi dal 28 gennaio 2015 entrerà in vigore il primo "tassello" della riforma del catasto; una delle norme di attuazione meno complesse, ha impiegato più di 7 mesi per vedere la luce.
Come si esplicherà questa tanto attesa riforma?
Questo primo decreto "ridisegna" ed istituisce le nuove commissioni censuarie, (provinciali e centrale), e ne modifica la loro composizione. In che modo? Ognuna di esse sarà composta da 6 membri: 2 saranno rappresentanti della Agenzia delle Entrate,una degli enti locali e 3 da professionisti,"tecnici", (docenti ed esperti di statistica ed estimo), indicati da Ordini ed Associazioni di categoria.
Perché c'è stato questo ritardo? Il motivo di tale ritardo è stato il "braccio di ferro" tra il governo e le varie commissioni parlamentari, in merito all'inserimento di tecnici nominati dalle Associazioni di Categoria; la disputa, grazie a Dio, è stata favorevole alle commissioni parlamentari che hanno così inserito nel decreto tali novità. Tali presenze, garantiranno "trasparenza" ed equità in rapporto all'andamento del mercato immobiliare ed alle zone di ubicazione, ( centrali, periferiche, di pregio o popolari).
Quando potrà il cittadino "constatare" l'equa tassazione dello Stato sulla propria casa?
Il direttore dell'Agenzia delle Entrate avrà a disposizione un anno, dal 28/01/2015, per emettere un decreto d'insediamento di queste commissioni, ma soprattutto validare gli algoritmi che definiranno valori e rendite di ogni singola unità abitativa; queste attività definiranno le revisioni dei quadri tariffari estimali, (quindi il valore su cui tassare la nostra casa sarà definito in metri quadrati e non più in "vani"). Più equità e meno "furbetti" nel pagamento delle tasse sulla casa.
Infatti, sono ormai noti alle cronache i casi di proprietari di mega ville, in campagna o fuori dai centri storici, costituite da 6 vani, per complessivi 300 mq. che, a tutt'oggi, vengono equiparati nella tassazione a proprietari di una comune casa di civile abitazione, di 6 vani, di 120 mq.,ubicata in semi periferia. Si nutre speranza che sul prossimo decreto di emanazione, allo studio dell'Agenzia delle Entrate, si apra una consultazione ed un contraddittorio con le rappresentanze delle associazioni dei contribuenti in merito all'algoritmo da applicare alle unità immobiliari, partendo dai valori medi di ciascun territorio.