Il decreto legge n.195 pubblicato in Gazzetta Ufficiale lo scorso 24 ottobre ha dato il via alla rottamazione delle cartelle di Equitalia. Si tratta di una sanatoria che elimina interessi di mora e sanzioni dagli importi dovuti. Ai contribuenti che hanno già piani rateali o contenzioni aperte, viene offerta la definizione agevolata dei vecchi ruoli e delle multe, quelle contratte a partire dal 2000 fino al 2016. Il debito ridotto sarà dovuto in 5 rate, le prime 3 rate da pagare nel 2017 e le altre 2 nel 2018. Nella rottamazione rientreranno anche le violazioni del codice della Strada, limitate però agli interessi.

Anche regioni, province, comuni possono rottamare le cartelle "locali". Ricordiamo che la domanda è proponibile fino al 31.03. 2017. Sebbene quindi aderire a tale sanatoria potrebbe comportare molti vantaggi, tuttavia dietro l’angolo si nascondono notevoli rischi.

Perché potrebbe non convenire aderire ?

i rischi attengono al fatto che il 70% delle somme complessivamente dovute dovrà essere versato necessariamente nell'anno 2017, mentre il restante 30% entro il 2018. Ora appare abbastanza palese che pagare in 4 rate un debito che era già difficile pagare in 72 rate non è un'impresa facile. Quindi sarebbe bene ragionarci su, a meno che non si abbiano già a portata di mano tali somme. Un altro dato che bisogna considerare è che chi aderisce subito deve, comunque, continuare a pagare le rate in scadenza nel 2016, con sanzioni e interessi che in teoria non si sarebbero dovuti più pagare e che non verranno restituiti.

Molte associazioni dei consumatori, alla luce di tali considerazioni consigliano di attendere e di fare controlli molto accurati. Occorre, infatti, controllare cartella per cartella per gli ultimi 5 anni perché in tale arco di tempo potrebbero già essersi prescritte sanzioni e interessi. A dirlo è stato l'avv. Angelo Pisani, presidente del Movimento NOI Consumatori che si è schierato apertamente contro tale riforma.

Quest’ultimo ha affermato che sarebbe stato più comprensibile dal punto di vista dei consumatori, continuare a prevedere una dilazione in rate, 60 o 72, senza le relative sanzioni. Per chi non riesce pagare è previsto un ritorno delle sanzioni e degli interessi delle vecchie cartelle.Tutti coloro che vogliono aderire alla definizione agevolata sono tenuti quindi a controllare per quali cartelle esattoriali convenga veramente tali l’operazione, quali siano quelle prescritte, se si è in grado di rispettare ai tempi di pagamento.

Una potenziale lesione del diritto di difesa del contribuente

Fra gli aspetti negati messi in evidenzia finora c’è anche quello legato al vulnus al diritto di difesa. Dall’esame della manovra risulta che il debitore è tenuto a manifestare la sua volontà di avvalersi della rottamazione rendendo apposita dichiarazione. In tale dichiarazione fatta ad Equitalia con le modalità e in conformità alla modulistica predisposta dall’agente della riscossione si nasconde l’accettazione di una clausola che prevede di indicare, sia la pendenza di giudizi aventi ad oggetto i carichi oggetto della dichiarazione, sia la rinuncia in modo espresso agli stessi. Tale clausola annulla, quindi, il diritto di difesa e quello del contraddittorio fra Equitalia e il privato. In definitiva potrebbe essere più conveniente in termini di costi incardinare un giudizio, che non rinunciare allo stesso e aderire alla sanatoria.