In Parlamento è arrivata la Legge di Bilancio e tutti i decreti a lei strettamente connessi. Molto importante quello Fiscale, il DL 193/2016 che è stato Pubblicato in Gazzetta Ufficiale lo scorso 24 ottobre. Adesso, in Commissione Bilancio vanno votati tutti gli emendamenti che entro oggi, 11 novembre devono essere depositati. Si tratta delle proposte di correggere i provvedimenti che ha emanato il Governo prima di passare alla votazione nelle due Camere. Nel DL 193 c’è la ormai famosa rottamazione delle cartelle, la nuova sanatoria prevista per chi ha pendenze vecchie con Equitalia, ma anche per chi ha multe non pagate o altri tributi dovuti.

La sanatoria è ormai ufficiale, a tal punto che da lunedì 7 novembre, sul sito di Equitalia è disponibile il modello per aderire alla cosiddetta Definizione Agevolata dei debiti. La struttura del provvedimento però lascia dubbi e perplessità, anche agli stessi legislatori. Ecco quindi che i correttivi sembrano necessari.

La rottamazione delle cartelle

La misura, che sarà l’atto finale del Concessionario che da luglio chiuderà i battenti e sarà sostituito da Agenzia delle Entrate-riscossione, prevede la possibilità di pagare i debiti pendenti che sono passati a ruolo dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2015. La sanatoria consente al debitore di scegliere se saldare in unica soluzione o in massimo 4 rate trimestrali.

La prima è prevista per il 15 giugno 2017, per poi proseguire con il 15 settembre, il 15 dicembre ed infine il 15 marzo 2018. L’obbiettivo del Governo, incassare 4,2 miliardi di vecchi debiti la maggior parte dei quali a rischio inesigibilità. Il vantaggio per il contribuente sarebbe nel taglio degli importi dovuti, alle voci sanzioni ed interessi di mora.

In pratica si pagherebbero solo gli interessi dovuti da quando il debito è finito nelle mani di Equitalia, i tributi evasi e le spese di notifica e riscossione. Più vecchi risultano essere i ruoli, maggiore il risparmio dei debitori, con percentuali che arrivano anche al 60% di sconto. La rottamazione poi si estende anche alle multe per infrazioni al codice della strada ed ai tributi locali, quelli che molti comuni mandano in riscossione forzata senza utilizzare Equitalia.

In questo caso il Decreto lascia ai comuni la facoltà di aderire alla definizione agevolata o meno.

Poche rate e troppo poco tempo

Il provvedimento, può essere discutibile dal punto di vista etico, ma alla fine sembra che rechi evidente vantaggio ai cittadini. La rottamazione è concessa anche nei casi di debiti già in pagamento rateali e nei casi di contenziosi con Equitalia. Il modello di richiesta appena emesso, chiede in questi casi di spuntare le caselle relative alla rinuncia alle azioni legali già intraprese ed ai piani di dilazione già concessi. La misura non ha effetto retroattivo, pertanto chi ha già pagato i debiti in pineo, con tutti gli interessi e le sanzioni non avrà nulla indietro.

Anche coloro che hanno pagato molte rate dei propri piani dilazionati, non potranno ricevere i soldi in più pagati rispetto al nuovo debito ricalcolato alla luce della sanatoria. Gli emendamenti arrivati e che sembrano unire tutti i Gruppi Parlamentari, sono relativi alle rate concesse. Per chi non riusciva a pagare le pendenze in piccole rate concesse, appare difficile che anche alla luce di un evidente risparmio, riesca a pagare tutto in poco più di un anno. Ecco perché sembra certa l’estensione delle rate fino a dicembre 2018 e probabilmente la loro cadenza trimestrale sarà rettificata, spostando almeno . Un modo per ridurre gli importi di ogni singola rata e dare più tempo ai soggetti debitori di pagare.

1/3 del debito al 2018. Le correzioni a questa misura saranno fatte rapidamente, perché il tempo stringe visto che i 90 giorni utili per le adesioni, partono dalla Pubblicazione del Decreto in Gazzetta. La scadenza per le adesioni è fissata per il 23 gennaio 2016 ed il modello così come è oggi deve essere sostituito.