Il Governo si gioca la carta Equitalia per dare smalto alla manovra 2017, mettendo nel piatto il boccone più succulento: rottamazione delle cartelle e credito di imposta per chi passa alla fatturazione elettronica.

Il decreto e i termini

Lo slogan del decreto fiscale 2017, collegato alla manovra di bilancio potrebbe essere: "Debiti con il Fisco? No problem!". Infatti questo provvedimento "ammazza Equitalia" prevede la sanatoria agevolata dei debiti fiscali fino a tutto il 2016, per un'ampia casistica di debiti "rottamabili". L'aumento da quattro a cinque del numero delle rate per i pagamenti è previsto a condizione che le prime tre cartelle - pari al 70% del denaro dovuto - vengano pagate nel 2017, mentre per le altre due si parla del 2018.

Il termine per aderire alla rottamazione passa dal 23 gennaio al 31 marzo 2017, mentre la risposta di Equitalia dovrà arrivare entro il 31 maggio. L'ultima rata - il cui pagamento era previsto per marzo 2018 - slitta a settembre 2018. Si possono rottamare anche i debiti fiscali e le multe messe a ruolo dagli enti locali, che si affidano all'ingiunzione e non a Equitalia per la riscossione. Attenzione: chi ha già presentato domanda potrà integrarla con le nuove regole.

La fatturazione elettronica per le imprese: novità

La fattura elettronica è il sistema di fatturazione digitale, trasmissione e conservazione obbligatoria per gli scambi con la Pubblica Amministrazione, fino ad oggi facoltativa per gli scambi tra privati.

Il decreto fiscale collegato alla manovra 2017 prevede un credito di imposta di 100 euro, esteso a chi opta per la fatturazione elettronica, mentre è già presente quello per l'adeguamento tecnologico relativo alle comunicazioni trimestrali IVA. È previsto, inoltre, un ulteriore credito di 50 euro (una tantum) per i contribuenti che scelgono il nuovo "spesometro" trimestrale analitico.

Gli studi di settore

Cambia il sistema degli studi di settore, che diventeranno "indici sintetici di affidabilità", ai quali saranno collegati diversi livelli di premialità per i contribuenti più affidabili nell'assolvimento degli obblighi tributari. Gli studi di settore cesseranno di avere effetto anche ai fini dell'accertamento.

A completamento del quadro fiscale, vanno messi in risalto la notifica via e-mail degli avvisi e degli atti per professionisti, imprese individuali e società, e la chiusura automatica delle partite IVA "dimenticate".