Dopo la rottamazione delle cartelle di Equitalia e delle ingiunzioni di pagamento, arriva un’altra importante possibilità di mettere a posto la situazione per i contribuenti che si trovano ad avere debiti fiscali. Questa volta, la rottamazione è delle liti fiscali, quelle che in genere i contribuenti hanno in carico contro l’Agenzia delle Entrate. Anche in questo caso, il Governo offre la possibilità di definire in maniera agevolata la propria posizione, con sconti e possibilità di pagamento rateale. Ecco di cosa si tratta ed a chi si rivolge questa ennesima sanatoria partorita dall’Esecutivo.

Cosa sono le liti fiscali

La manovra Bis, quella che Bruxelles ha imposto al Governo, attualmente è in esame a Montecitorio, presso la Camera dei Deputati. Si tratta del decreto 50/2017 che all’articolo 11 tratta proprio di questa rottamazione delle liti fiscali. In pratica, i contribuenti che hanno contenzioni di natura tributaria in corso, potranno chiudere anticipatamente le controversie pendenti, qualsiasi grado di giudizio si sia arrivati, compreso il giudizio in Cassazione. L’agevolazione offerta, come quella di Equitalia, offre la cancellazione di interessi di mora e sanzioni dal dovuto. In definitiva, al contribuente resterebbe da versare, aderendo e vedendosi approvare la rottamazione delle liti, solo l’importo che è il vero oggetto della controversia, cioè l’imposta o le imposte evase con gli interessi per ritardata iscrizione a ruolo.

Questi ultimi sono in misura pari al 4% annuo e calcolati a partire dal giorno di scadenza del pagamento dell’imposta e fino a quando l’importo è passato al Concessionario per le richieste di pagamento. Si tratta di una operazione che di fatto porta indietro i contenziosi che da anni sono già avviati, consentendo di pagare solo gli importi originariamente richiesti dal Fisco.

Domande

Come dicevamo, le domande vanno presentate entro il 30 settembre prossimo. Ogni contenzioso o controversia deve essere risolto tramite singola domanda, cioè non si può presentare una unica istanza per tutte le liti aperte, cosa che invece era possibile con la rottamazione di Equitalia, inserendo nel modulo di richiesta, tutti i ruoli e le multe aperte.

Per liti di importo superiore ai 2.000 euro, viene data la possibilità di pagare il tutto in 3 rate, fermo restando che entro la fine del 2017, va versato l’80% del dovuto, mentre il restante 20% sarà versato nel 2018. In concomitanza della scadenza delle istanze (il 30 settembre), va versata la prima rata, pari al 40% del dovuto. Entro il 30 novembre andrebbe versata la seconda rata, di importo uguale alla prima. L’ultima rata prevista invece, scadrà nel 2018, precisamente il 30 giugno. Le adesioni non bloccano le controversie già in via di definizione, a meno che il contribuente non ne faccia espressa richiesta al Giudice titolare del contenzioso. Per versamenti già avvenuti, anche se in parte o se di importo superiore a quanto fuoriesca dalla accettazione della definizione agevolata, quanto già versato non darà luogo a rimborsi, ma nel caso la cifra sia inferiore a quanto ancora dovuto, il già versato dovrà essere scomputato da quanto ancora da pagare.