L’Inps annuncia che l’erogazione delle domande dell’Ape volontaria e della Quota 41 partiranno a settembre. Molte le domande giunte che sono state accettate con la giusta documentazione richiesta dalla legge.

I problemi nati con gli accordi presi con gli Istituti di Credito e le assicurazioni stanno giungendo a conclusione. Le problematiche erano sorte in seguito alle richieste arrivate più di quelle che il Governo si aspettava. Per cercare di accettare tutte le domande i sindacati, Cisl, Uil e Cgil avevano richiesto un aumento dei fondi economici.

Lo Stato ha avanzato la proposta agli Istituti di credito che però hanno rifiutato. Il problema è che la proposta di prepensionamento è attualmente in fase sperimentale per i prossimi 3 anni. L’aumento del Fondo verrà preso in considerazione con i dati a fine fase sperimentale. Selezionando le istanze, l’Inps, è giunto ad accettarne una soglia che tutela il Fondo stanziato dallo Stato.

Dubbi sull'Ape volontaria

Il lavoratore che si verrà erogata la pensione anticipate, Ape volontaria e Quota 41, dovrà restituire, quando percepirà la pensione di vecchiaia, una rata aumenta del 1.60%. Questa percentuale andrà a ricoprire il fondo di garanzia che gli è stato anticipato. I sindacati sospettano che questa percentuale possa salire nei prossimi anni per le richieste del 2018 e 2019.

A chi conviene percepire la pensione anticipata?

In proporzione è palese che la richiesta dell’Ape volontaria è molto svantaggiosa per il pensionato. Mentre la Quota 41 e l’Ape sociale è garantita dal Governo, l’Ape volontaria ha un aumento assurdo della restituzione degli interessi.

L’unico vantaggio per i lavoratori è che percepire la pensione anticipata li può aiutare in un momento di difficoltà economica, ma penalizza i contributi versati.

I sindacati, Cisl, Uil e Cgil non sono soddisfatti riguardo all’opzione dell’Ape volontaria. Il tasso per la restituzione degli interessi è troppo alto e questo potrebbe abbassare la qualità della vita nell’età della pensione di vecchiaia.

La modifica per il prepensionamento ha messo in evidenza il problema sorto negli ultimi anni dalla legge Fornero.

Troppi lavoratori hanno bisogno di andare in pensione prima dei 66 anni per un mercato del lavoro che non offre opportunità.

Chi è escluso?

Ingiustificato l’esclusione dei professionisti, medici, avvocati, ingegneri e autonomi che hanno inviato la documentazione. I sindacati hanno preferito tacere, al momento, su questa eccezione. Essendo le prime domande giunte da lavoratori in difficoltà, il problema per i professionisti verrà preso in considerazione nel 2018. Ora a settembre partiranno i primi assegni dell’Ape volontaria e della Quota 41. Ad ottobre si aspetta la graduatoria stilata dall’Inps per le domande che non rientrano nei requisiti di legge.

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