Nei mesi scorsi l'Agenzia delle Entrate ha inviato a migliaia di contribuenti delle lettere di anomalia sulla Dichiarazione dei Redditi 2014, relativa a quanto guadagnato nel 2013. Le lettere sono il risultato dei controlli incrociati effettuati dall'Agenzia e hanno lo scopo di incentivare l'adempimento spontaneo da parte del contribuente, in modo tale da ridurre il contenzioso tributario, sempre molto alto, ed evitare ulteriori sanzioni. Si tratta del, cosiddetto, ravvedimento operoso, introdotto dal Dlgs 472 del 1997 articolo 13, che viene rinnovato anno per anno e nel 2014 è stato reso operativo dal Dl 190/2014.

Con questo istituto giuridico il debitore - contribuente può sanare eventuali errori od omissioni della dichiarazione dei redditi originale.

Dato che le lettere del Fisco sono state inviate poco prima della pausa estiva potrebbero essere passate inosservate e, dato che i termini per rispondere scadono il prossimo 2 ottobre 2017, occorre attivarsi immediatamente per non subire ulteriori aggravi di spesa.

Come deve comportarsi il contribuente

Nel caso si sia ricevuta nei giorni scorsi una di queste lettere, il contribuente ha diverse possibilità, vediamole, brevemente, una per una. In primo luogo, se i dati comunicati nella dichiarazione oggetto della lettera di anomalia si ritiene siano corretti, deve comunicarlo all'Agenzia delle Entrate entro il 2 ottobre chiamando il numero 848.800.444 da telefono fisso, oppure il numero 06/96668907 da telefono cellulare.

Diversamente, si possono comunicare, agli uffici territoriali competenti, eventuali fatti o elementi non conosciuti dall'Erario, utilizzando il canale telematico Civis. In questo modo si eviterà di subire un accertamento fiscale.

Se, invece, il contribuente riconosce di aver commesso degli errori nella dichiarazione dei redditi, deve attivarsi e presentare una dichiarazione integrativa 2014.

Nello stesso tempo dovrà provvedere al versamento delle maggiori imposte, computando gli interessi legali e le sanzioni in misura ridotta per infedele dichiarazione. Se ciò non avvenisse sarà inevitabile un accertamento fiscale.

Le eventuali sanzioni di cui tenere conto

Nel caso in cui occorra integrare la dichiarazione dei redditi 2014, occorre tenere presente che, di solito, le sanzioni da sommare per dichiarazione infedele sono pari al 15% della maggiore imposta determinata.

Se, poi, l'omissione è totale occorre aggiungere il 40, se l'omissione riguarda una mancata dichiarazione di redditi da locazione a cedolare secca alla maggiore imposta occorre aggiungere il 30%.

I servizi di assistenza dell'Agenzia delle Entrate

Per facilitare il compito al contribuente, l'Agenzia delle entrate ha messo a disposizione un link relativo alla dichiarazione da integrare che è possibile scaricare accedendo al proprio cassetto fiscale. Inoltre, in base al tipo di reddito da rettificare, l'Agenzia delle Entrate ha reso disponibile un prospetto precompilato del relativo quadro della dichiarazione. Ad esempio, sono disponibili il quadro RC per i redditi da lavoro dipendente, il quadro RH per i redditi da partecipazione, o il quadro RL per gli altri redditi. Ribadiamo che una volta inviata la dichiarazione integrativa si dovrà effettuare il pagamento mediante modello F24.