Nei prossimi giorni è previsto un incontro tra il Governo, rappresentato dal ministro Poletti, e i sindacati. L’argomento su cui si concentrerà il dibattito sono le pensioni. Cgil, Cisl e Uil vogliono discutere i temi caldi riguardanti le pensioni. Aumentare, per il bilancio del 2018, l’apporto economico di finanziamento per le pensioni anticipate. In particolare il potenziamento dell’Opzione Donna e dell’Ape Sociale. I sindacati vogliono inoltre ridiscutere la legge Fornero proponendo il pensionamento a 63 anni.

In seguito alle molte domande di pre-pensionamento giunte all’Inps, i sindacati, vorrebbero proporre una deroga fino a novembre.

Il Governo, in seguito all’appello dell’ente nazione previdenza sociale, non è molto propenso a concedere questa possibilità. Le istanze giunte, a un primo monitoraggio, sono ben oltre le 66.000, e il fondo stanziato potrà coprire appena 60.000 mila di queste domande. La soluzione sarebbe quello di aumentare il Fondo per il pre-pensionamento, ma il Governo non ha dato una risposta su questa possibilità.

Tempo troppo breve per inviare la domanda

Le pensioni con Quota 41 e l’Ape Sociale hanno dato la possibilità, a molti lavoratori, di andare in pensione prima dell’età pensionabile e i sindacati denunciano che il tempo per la richiesta era breve. Molti lavoratori non hanno avuto il tempo materiale di poter accedere alla documentazione e inviare domanda.

Nonostante il tempo sia stato un mese, l’Inps, ha accertato che le domande sono state al di sopra delle aspettative ed ora dovrà cercare di visionare le domande che rispondano ai requisiti di legge.

La Quota 100

Silenzio assoluto sulla proposta del presidente del lavoro Cesare Damiano. La Quota 100, a quanto reso noto, è rimasta un programma fermo.

Il partito democratico ha dimostrato piena fiducia e appoggio per questa idea, ma lo Stato al momento non si espone valutandola. La Quota 100 potrebbe riuscire a far abrogare la legge Fornero. Infatti ridarebbe la possibilità ai lavoratori di andare in pensione già a 60 anni con 40 anni di contributi versati. Il punto forte di questa proposta è che permette una certa flessibilità nella richiesta della pensione.

Il punto di incontro, per cui Damiano ha cercato di accontentare sia il Governo che la legge Fornero, è che si deve comunque attendere l’età anagrafica abbassandola rispetto a oggi.

Un altro punto importante su cui i sindacati, in particolare Cgil, Cisl e Uil, non demordono e quello di riuscire a bloccare l’aumento dell’età pensionabile, prevista per il 2019. Un punto che obbliga lo Stato a una trattativa. I Millennials, cioè i lavoratori nati negli anni 80, si ritroverebbero a percepire la pensione a 70 anni con un calo notevole della qualità della vita. La richiesta è un ulteriore modifica alla legge Fornero bloccando lo scalino di aumento dell’età previsto per il 2019.

I prossimi incontri saranno decisi per le risposte che i sindacati attendono dal Governo riguardo alle pensioni

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