Il Ministero dell'Economia e delle Finanze ha di recente comunicato i dati relativi alle entrate tributarie nel periodo che va da gennaio a luglio 2017. Dal raffronto con lo stesso periodo dell'anno precedente risulta un incremento di ben 3,8 miliardi di Euro (per la precisione, si passa da 243,858 miliardi a 247,729 miliardi, pari al +1,6%).

Entrate da giochi

Analizzando i dati forniti dal MEF e scomponendoli nelle varie tipologie di tributi, si constata che, nella generale propensione all'aumento, rappresentano invece una controtendenza le entrate derivanti dai giochi.

La variazione rispetto all'anno 2016 è infatti negativa (- 64 milioni di Euro), per un importo che in valore assoluto è pari a 8.159 miliardi di Euro.

Possono aver contribuito a questa, sia pure lieve, diminuzione anche le varie azioni, intraprese da Regioni e Comuni finalizzate a contrastare il fenomeno della ludopatia, ormai avviato a diventare una vera e propria piaga sociale e quindi sottoposto all'attenzione delle Amministrazioni Locali. Sono infatti frequenti gli interventi dei legislatori regionali recanti una disciplina più rigida in materia, ad esempio, di ubicazione e di orari di apertura dei pubblici esercizi che ospitano slot machine o altri giochi elettronici con vincite in denaro.

Ancora più numerose (e fonte di ampio contenzioso davanti ai Tribunali Amministrativi Regionali) le ordinanze in tal senso emanate dai Sindaci dei Comuni italiani.

Imposte dirette

Tra le voci in aumento, l'incremento più modesto si è registrato nelle imposte dirette (IRPEF ed IRES). Dai 135,716 miliardi di Euro del 2016 si arriva ai 136,108 miliardi del 2017, con una crescita dello 0,3%.

Scomponendo il dato, si trovano però elementi tali da dare fiato a coloro che lamentano la sperequazione e l'iniquità del nostro sistema fiscale. Infatti, mentre le entrate IRPEF sono aumentate del 2,6%, grazie soprattutto alle ritenute sui redditi da lavoro dipendente e da pensione (+ 1,5%), le entrate IRES sono diminuite del 6,9%, anche in conseguenza delle misure di sgravi fiscali riconosciuti alle imprese da diversi provvedimenti legislativi approvati dal Parlamento nell'ultimo biennio (in primis la Legge di Stabilità 2016).

Imposte indirette

L'incremento maggiore si è avuto nelle imposte indirette, con un aumento del 3,2% (da 108,142 miliardi a 111,621 miliardi di Euro). In valori assoluti la parte del leone spetta al gettito IVA che passa da 63,196 miliardi a 65,989 miliardi di Euro (+ 4,4%). In percentuale l'aumento più consistente (+41,4%) deriva dalle imposte sulle vendite immobiliari. Si tratta di un importo numericamente modesto (+ 266 milioni di Euro) ma comunque incoraggiante perché indica che forse la crisi del mercato immobiliare, con la conseguente perdita di valore di terreni e fabbricati, è in fase di lenta risoluzione.

Anche il gettito delle accise sui prodotti energetici registra un incremento +1,8% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente.

Entrate da accertamento e controllo

Non poteva mancare, infine, il dato sui proventi derivanti dalla lotta all'evasione e all'elusione fiscale. Le entrate iscritte nei ruoli sono state pari a 5,015 miliardi di Euro, con un incremento di 72 milioni di Euro rispetto al 2016 (+1,5%). Naturalmente in questo caso, per sapere quanto effettivamente entrerà nelle casse dello Stato, occorrerà attendere l'esito della fase di riscossione.