Università: via libera al finanziamento ordinario, che ammonta a circa 6,982 miliardi di euro totali per il 2017 e prevede il possibile esonero delle Tasse universitarie per gli studenti con isee fino a 13mila euro e tasse ridotte per chi presenta un Isee fra i 13mila e 30mila euro. Sarebbe stata stanziata, infatti, quest'anno una somma di 55 milioni per poter esonerare dalle tasse gli studenti più poveri. Il decreto è appena stato reso noto e già si è scatenata la gara per la ripartizione tra le 65 università in tutta Italia dei finanziamenti assegnati al settore.
Tasse universitarie e la no tax area: i finanziamenti da Nord a Sud
La novità di quest'anno per le università è che saranno stanziati per la prima volta 55 milioni per l’esonero dalle tasse universitarie gli studenti con un Isee inferiore a 13mila euro grazie alla cosiddetta no tax area. Secondo il programma del ministero dell'istruzione previsto dal decreto appena lanciato un’ampia fetta di questi finanziamenti andranno al Sud attraverso il previsto stanziamento di circa il 38% della somma totale, che ha voluto tener conto della particolare area geografica dove risultano, statisticamente, pochi iscritti ma in condizioni economiche molto più disagiate rispetto agli studenti del Nord Italia. In particolare lo stanziamento prevedrà nel dettaglio circa 20,73 milioni al Nord, 13,2 milioni al Centro Italia e 21,07 milioni al Sud.
Università: i criteri adottati per la distribuzione dei finanziamenti
Secondo il programma del Ministero dell'Istruzione è stato adottato il criterio previsto dalla legge di bilancio 2017, secondo il quale il riparto è strettamente in proporzione alla percentuale di studenti attualmente già esonerati dalle tasse e moltiplicati per il costo di ogni studente in corso nella rispettiva università.
Le novità che quest'anno hanno ulteriormente inciso sulla distribuzione dei fondi universitari, sono anche da considerare gli aggiornamenti dei dati riguardanti l’attuazione dei criteri dell'autonomia responsabile e la qualità del reclutamento. Performance valutate anche in base alla qualità della didattica all'interno di ogni singolo ateneo, della ricerca e della internazionalizzazione riscontrate nel corso del 2016.
Il Miur ha spiegato che è stata data ampia possibilità, a tutti gli atenei della penisola, di investire e scommettere sulle proprie capacità di ricerca e formazione al fine di poter ottenere un’ulteriore attribuzione grazie ad un coefficiente aggiuntivo del 20% o del 10%.