Non ci sono solo sconti e variazioni sulle modalità di calcolo di quanto dovuto di bollo auto, tra le novità previste in materia di tassa automobilistica dall’ultima Legge di Bilancio. Poco pubblicizzata ma molto importante e soprattutto pesante per i contribuenti sarà la variazione della fase di prescrizione della tassa. La Legge di Bilancio che è stata licenziata il 16 ottobre scorso dal Consiglio dei Ministri e che entrerà in vigore dal prossimo 1° gennaio è ancora alla fase di bozza, perché potrebbe essere corretta tramite gli emendamenti alle Camere, ma intanto nasconde una brutta sorpresa per i contribuenti.

Si prevede di triplicare il termine di prescrizione del bollo e soprattutto, si prevede di dare a questo provvedimento un effetto retroattivo. In pratica, quanti non hanno pagato il bollo e non hanno presentato ricorso nei canonici 60 giorni di tempo, potrebbero dover pagare il bollo anche dopo i 3 anni che sancivano la cancellazione del debito per sopraggiunta scadenza.

La Legge di Bilancio cancella la Cassazione

Stando a quanto si legge nella bozza di manovra i termini di prescrizione del bollo auto passerebbero da tre a dieci anni. Fino ad oggi il bollo auto si prescriveva in tre anni, con il periodo che si iniziava a calcolare dal 1° gennaio dell’anno successivo a quello in cui era fissata la scadenza per il pagamento.

Sull’argomento, anche se in maniera generalizzata perché trattava delle cartelle esattoriali in generale, nel 2016 fu importante una sentenza della Corte di Cassazione. I giudici sancirono che le cartelle non erano assimilate ad una sentenza definitiva e che dovevano per questo motivo seguire i tempi di prescrizione relativi al tributo a cui si riferivano.

In pratica, una sentenza definitiva si prescrive in 10 anni, mentre per le cartelle esattoriali, la prescrizione era diversa a seconda dell’oggetto (quindi del tributo) che ne aveva scatenato l’emissione. Una cartella di Equitalia relativa ad un bollo auto quindi si prescriveva in soli tre anni. Adesso la Legge di Bilancio va in direzione opposta alla sentenza, concedendo ad Agenzia delle Entrate Riscossione, nuovo Concessionario che ha sostituito Equitalia dal 1° luglio scorso, maggiore tempo per agire nei confronti degli evasori o presunti tali della tassa di proprietà sui veicoli a motore.

Cosa rischiano i contribuenti

Continua la stretta del Governo e delle Amministrazioni Locali all’evasione delle tasse, come dimostrano i 400mila atti ingiuntivi che la Regione Piemonte in queste settimane sta mandando a casa dei suoi cittadini. La Legge di Bilancio prosegue nella stessa direzione con effetti anche per gli anni passati, perché il provvedimento relativo alla prescrizione viene dotato del fattore della retroattività. Il nuovo termine di prescrizione verrà applicato anche alle cartelle già notificate ed anche a quelle per le quali i cittadini non hanno opposto nessuna azione di contestazione nei previsti 60 giorni. Tutti i cittadini che non avevano pagato il bollo, che avevano ricevuto una cartella, che non avevano presentato ricorso e che si trovavano vicini alla scadenza dei tre anni, adesso dovranno fare i conti con questo protrarsi del termine di prescrizione. Il nuovo concessionario alla riscossione avrà maggior tempo per avviare le azioni classiche di incasso, quindi fermo amministrativo, ipoteche e pignoramenti.