Dicembre è sempre un mese particolare e pieno di sorprese, non solo dal punto di vista del Natale o delle tredicesime, che quest'anno saranno un po' più povere se arriveranno. Ma anche perché per molti lavoratori, soprattutto precari, è tempo di conguaglio Irpef. Vediamo, quindi, di capire come viene effettuato il calcolo da parte del sostituto d'imposta, in genere il datore di lavoro, come possiamo controllare se il suddetto calcolo sia stato eseguito correttamente, quali sono le tipologie di redditi che se lo vedranno applicare e in che termini e quali, invece, sono esenti.

Comprenderemo, quindi, cosa possiamo aspettarci dal Fisco per quest'anno.

Come si effettua il conguaglio

Come accennavamo il conguaglio dell'Irpef è eseguito dal sostituto d'imposta, nella stragrande maggioranza dei casi il datore di lavoro. Nel calcolo rientrano non solo le trattenute dell'Irpef, ma anche gli eventuali rimborsi ricevuti, come ad esempio il bonus Renzi da 80 euro, ed anche le eventuali detrazioni godute dal lavoratore dipendente per gli eventuali familiari a carico. In pratica, si tratta di una somma algebrica al termine della quale si possono avere due soli risultati possibili. O una decurtazione diretta a seguito di maggiori trattenute sugli stipendi, che si riducono corrispondentemente.

O, in caso positivo, un rimborso di imposte già versate durante l'anno appena trascorso.

Il calcolo effettivo

Nella busta paga sono, inoltre, già presenti tutti gli elementi necessari per determinare se il conguaglio è stato eseguito correttamente. Questi sono l'imponibile Irpef annuo, le detrazioni usufruite e l'Irpef già versata durante l'anno.

Sull'imponibile Irpef annuo, che rappresenta il nostro reddito per il Fisco vanno applicati i vari scaglioni dell'aliquota che variano da un minimo del 23% ad un massimo del 43%. Se il nostro reddito annuo lordo, ad esempio, non supera i 15 mila euro l'aliquota sarà quella minima del 23%. Sopra i 15 mila euro e fino a 28 mila euro l'aliquota sale al 27%.

Sopra ai 28 mila euro e fino ai 55 mila euro si passa a subire un'aliquota del 38%. Sopra i 55 mila euro e fino ai 75 mila euro l'aliquota è del 41%. I pochi che guadagnano più di 75 mila euro subiscono una trattenuta del 43%

Calcolata cosi l'imposta Irpef lorda vanno sottratte da questo importo le detrazioni per lavoro dipendente e familiari a carico precedentemente dette. In questo modo otteniamo l'Irpef effettiva o netta che dovremmo pagare. Il condizionale è d'obbligo, perché se durante l'anno abbiamo pagato un'Irpef superiore la differenza ci verrà restituita a dicembre sotto forma di rimborso. Diversamente subiremo un'ulteriore trattenuta sui nostri stipendi. In ogni caso si tratterà di una sorpresa.