Essendo circa un milione gli utenti della luce che non pagano la bolletta elettrica in Italia, l’Autorità dell’Energia – che ora si chiama ARERA – ha ritenuto “corretto” autorizzare l’inserimento di una nuova voce sulle bollette: si tratta di un contributo che pagheranno tutte le famiglie italiane per risanare le casse dell’azienda di erogazione “impoverite” dalla morosità dei furbetti che non pagano la luce.

TAR e Consiglio di Stato aditi dall’Autorità dell’Energia per la problematica della morosità insoluta non hanno individuato soluzione migliore della distribuzione fra tutti i consumatori di una iniziale tranche di “oneri generali” elettrici corrispondenti a circa 200 milioni di arretrati.

La vicenda prende lo spunto dal fallimento di numerose aziende del mercato libero come Esperia e Gala che sarebbe conseguito dalla morosità delle loro utenze.

Ma è legittimo obbligare a pagare il consumo di luce altrui?

In altri termini, saranno gli utenti onesti del servizio di erogazione della luce che si accolleranno con una “piccola quota” sulla bolletta il prezzo delle bollette non pagate dagli utenti disonesti. ARERA ha così deciso di ripartire tra coloro che puntualmente le bollette le pagano una parte della fattura non pagata dai più furbi con l’inserimento in bolletta della voce “oneri generali di sistema”, comprensiva di una parte della morosità non recuperata dagli evasori che viene così spalmata su tutti i consumatori i quali pagheranno il conto anche di chi evade la corrente elettrica.

Il sistema CMOR 2018: cos'è?

Si tratta di un insoluto del medesimo evasore furbetto che viene “ereditato” a credito dalla nuova azienda erogatrice del servizio elettrico a cui l’evasore si rivolge nella sua migrazione dalla vecchia azienda rimasta creditrice del suo consumo non corrisposto alla nuova che magari gli ha fatto un’offerta migliore.

Con il Corrispettivo MORosità energia e gas, introdotto dalla delibera ARG/elt 219/10 dell’AEEG, cha ha modificato ed integrato la precedente delibera ARG/elt 191/09 che a sua volta è stata successivamente modificata e integrata dalle Delibera n°99/2012/R/EEL e 195/2012/R/EEL, poi abolito, a seguito della sentenza del Tar Lombardia che di fatto aveva annullato la suddetta delibera, successivamente reintrodotta dal Consiglio di Stato, si elimina nel modo più giusto e paritario il problema della morosità che rischia di far fallire i fornitori dei servizi pubblici essenziali.

Pertanto, nel 2018 il Corrispettivo Morosità energia e gas sulla base di quanto disposto dal Consiglio di Stato è ancora dovuto, tuttavia, affinché il Cmor possa essere richiesto dal vecchio fornitore, occorre che venga addebitato entro termini determinati, tra i 6 mesi e 12 mesi dalla data del passaggio dal vecchio al nuovo fornitore.

Il Corrispettivo Cmor risponde meglio all’esigenza di giustizia, correttezza e legittimità che non la ripartizione della morosità degli evasori tra gli utenti sempre paganti, pertanto si auspica che anche i giudici ai quali eventualmente gli utenti più accorti si rivolgeranno se ne rendano parimenti conto.