La Dichiarazione dei redditi Precompilata si è dimostrata un vero successo. Solo nel corso dell'ultimo anno, il 2017 ovviamente, ne sono state inviate all'amministrazione finanziaria direttamente dai contribuenti o attraverso l'assistenza di un professionista abilitato o di un Caf ben 17 milioni. Ma, è ovvio che degli errori sono sempre possibili. E, infatti, l'Agenzia delle Entrate ha verificato i dati delle dichiarazioni dei redditi relativi all'anno 2015, pervenute entro la fine del 2017 e in 100 mila casi ha riscontrato degli errori "formali" che, anche se devono essere necessariamente sanati, non comportano, comunque, la nuova predisposizione dell'intera dichiarazione.

D'altra parte, anche se a prima vista 100 mila casi potrebbero sembrare molti se raffrontati alla mole delle dichiarazioni presentate non rappresentano neanche l'1% del totale. Vediamo, quindi, quali sono gli errori più comuni e cosa fare per porvi rimedio.

Le dichiarazioni erronee

Per completezza di informazione occorre fare presente che le 100 mila dichiarazioni che presentano errori formali sono tutte state compilate attraverso l'assistenza di un Centro di Assistenza Fiscale e sulle quali, questi ultimi hanno apposto il proprio visto di conformità. Questo è un particolare importante, in quanto l'apposizione del visto da parte del Caf libera, di fatto, il contribuente dalla responsabilità della correttezza della dichiarazione nei confronti dell'amministrazione finanziaria.

Per di più, l'agenzia delle entrate ha provveduto, attraverso il canale Entertel, a mettere a disposizione dei Caf convenzionati l'elenco completo delle dichiarazioni formalmente errate.

Gli errori più comuni

Per quanto riguarda la tipologia di errori più frequentemente rilevata da parte dell'amministrazione finanziaria si tratta di deduzioni e detrazioni fiscali come quelle riguardanti gli interessi del mutuo o le spese effettuate per una ristrutturazione edilizia o, ancora, alcune specifiche spese sanitarie.

Come accennato, non sarà necessario inviare nuovamente la dichiarazione nella sua interezza. L'agenzia delle entrate ha reso disponibile ai Caf anche l'elenco della documentazione che è necessario produrre per sanare l'anomalia. Quindi, nel caso la nostra fosse una delle 100 mila dichiarazioni errate, il Caf provvederà a richiederci eventualmente la documentazione necessaria a sanare l'errore di cui non siano già in possesso.

Comunque, i Caf hanno a disposizione 60 giorni di tempo, dal ricevimento della relativa comunicazione, per poter rispondere alle richieste dell'amministrazione finanziaria o sanare la posizione versando l'importo dovuto più la sanzione ridotta eventualmente anche rateizzando la somma. Rimane, comunque, fermo che, dato l'apposizione del visto di conformità, il soggetto passivo tenuto al pagamento sarà sempre e solo il Caf e non il contribuente.