Le difficoltà nella formazione di un nuovo governo potrebbero avere conseguenze anche sull'emanazione della web tax. La legge di bilancio dello scorso anno, prevedeva l'introduzione di un'imposta parti al 3% del fatturato per i giganti del web. Tuttavia il ministero dell'Economia avrebbe dovuto emanare entro il 30 aprile un decreto attuativo che specificasse i dettagli della nuova imposta.

In mancanza di un governo validamente eletto, appare probabile che il governo uscente soprassieda all'emanazione del decreto attendendo che si delinei più chiaramente quella che sarà la normativa per la Web Tax Europea.

I dettagli dell'imposta

La legge di bilancio 2018 al comma 1011 dell'unico articolo prevedeva l'introduzione di un'imposta sulle transazioni digitali, relative a prestazioni di servizi effettuate tramite mezzi elettronici rese nei confronti di soggetti residenti nel territorio dello Stato.

Nel successivo articolo 1013 si specifica che i soggetti tenuti a pagare l'imposta si qualificano per il fatto di avere effettuato nel corso di un anno solare un numero complessivo di transazioni di superiore a 3.000 unità e che la norma si applica a prescindere dal fatto che il soggetto prestatore, sia residente o meno nel nostro paese. Lo stesso articolo chiarisce che l'aliquota da applicarsi è pari al 3 per cento sul valore della singola transazione, intendendosi con questo il corrispettivo dovuto per le prestazioni al netto dell'imposta sul valore aggiunto, indipendentemente dal luogo di conclusione della transazione.

Al comma 1012 viene stabilito che le prestazioni di servizi su cui applicare la nuova imposta sono individuate con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze da emanare entro il 30 aprile 2018. Si aggiunge inoltre che andranno considerati servizi prestati tramite mezzi elettronici quelli erogati attraverso internet o altre analoghe modalità digitali (es telefonia mobile) e la cui natura rende la prestazione essenzialmente automatizzata, con un intervento umano minimo e in ogni caso impossibile da garantire in assenza della tecnologia informatica.

I motivi del rinvio

In assenza di una chiara normativa Europea sulla tematica della Web Tax, la disciplina italiana avrebbe visto il nostro paese in un ruolo di apripista e anticipatore. Tuttavia il governo uscente, non disponendo di un pieno mandato dal parlamento insediato da poco, secondo quanto riportato dall'ANSA preferirà soprassedere sull'emanazione del decreto in attesa del delinearsi di una chiara posizione sul tema Web Tax a livello europeo.