La pressione fiscale "reale", cioè quella percepita da tutti i contribuenti italiani, è arrivata a livelli record come attesta una recente indagine della Cgia di Mestre. E un fattore importante che incide su questa situazione così pesante e intollerabile per molti cittadini e imprese è costituito dall'elevata evasione fiscale che rappresenta un problema endemico del nostro Paese, ma che si autoalimenta anche attraverso il lavoro nero e le altre forme di economia sommersa. Ecco perché la lotta all'evasione fiscale sta diventando sempre più centrale nelle strategie di ogni Governo.
Proprio sulla spinta del nuovo esecutivo gialloverde guidato da Giuseppe Conte, la Guardia di Finanza starebbe dando il via ad una massiccia campagna di lotta all'evasione fiscale il cui obiettivo finale sarebbe quello di recuperare a tassazione risorse finanziare per oltre 90 miliardi di euro indirizzando i controlli, in primo luogo, con degli interventi mirati come spiega il Comandante del Nucleo speciale entrate della Guardia di Finanza, Danilo Massimo Cardone, sentito a questo riguardo da diversi organi di informazione tra cui il "Sole24ore".
I profili a rischio evasione
La prima fase della nuova strategia dell'Agenzia delle Entrate riguarda, come accennato, l'individuazione dei profili a maggior rischio di evasione.
A questo scopo, la scorsa settimana, precisamente il 24 luglio 2018, l'Agenzia delle Entrate ha emanato la Circolare 0097540/2018 per fornire guida e istruzioni agli agenti circa il progetto denominato "Redditi di lavoro autonomo, evasione nel settore dei lavoratori autonomi". Queste disposizioni avrebbero permesso di estrapolare ben 50 profili di rischio differenti, per un totale di 1790 Partite Iva da sottoporre a controlli accurati.
Il metodo di analisi e le informazioni analizzate
La Circolare dell'Agenzia delle Entrate specifica sia quali saranno le informazioni analizzate in via prevalente ma, anche, quale deve essere il metodo di analisi utilizzato dai militari delle Fiamme Gialle. Per quanto riguarda le informazioni che verranno scandagliate dalla GdF si tratta dei dati finanziari e fiscali di tutti quei contribuenti che, nel periodo dal 2013 al 2016, non hanno presentato né la dichiarazione dei redditi né la dichiarazione Iva almeno per un anno.
Inoltre devono aver percepito compensi, certificati dal sostituto d'imposta, per almeno 50 mila euro. L'Agenzia delle Entrate ha inoltre fissato una data precisa entro cui questi accertamenti devono essere conclusi. Questa data è il 1 marzo 2019.
Per quanto riguarda il metodo di analisi adottato dai militari delle Fiamme Gialle, questi partiranno dall'analisi dei modelli 770 semplificati e dalle Certificazioni Uniche inviate dai sostituti d'imposta. I dati verranno incrociati con tutte le banche dati a disposizione dell'amministrazione finanziaria per identificare eventuali operazioni sospette in materia di antiriciclaggio o profili attinenti alla criminalità organizzata.
Tale analisi ha già ora permesso di costruire un indice generale di rischio attraverso l'assegnazione di un punteggio da 0 a 100.
E fino a questo momento sono stati identificati almeno 775 profili appartenenti ad altrettanti lavoratori autonomi ricostruendone le consistenze patrimoniali e finanziarie in modo tale da effettuare dei controlli mirati. Sono, infatti, stati predisposti i primi 50 controlli ispettivi. Ma, come accennato sopra, le attività di monitoraggio e verifica continueranno almeno fino al 1 marzo del prossimo anno.