In arrivo incentivi per l’acquisto di auto elettriche ma anche nuove Tasse per tutte le altre auto. Tra le novità della manovra, approvata dalla Commissione Bilancio ed ora in discussione alle Camere, anche un emendamento che introduce il sistema di bonus-malus per le auto. Sistema che prevede incentivi variabili da 1.500 a 6.000 euro per chi acquista auto elettriche e tasse aggiuntive per le altre auto, calcolate in base alle emissioni di CO2 e variabili da 150 a 3.000 euro.
La novità del bonus-malus auto, incentivi per le auto pulite e tasse crescenti in base alle emissioni
Ad annunciare la novità del bonus-malus auto è stato il viceministro Luigi Di Maio che, in una dichiarazione all’Ansa, ha riferito dell’inserimento in manovra di una norma studiata per incentivare l’acquisto di auto elettriche.
Secondo il meccanismo studiato dal governo Lega-M4s il nuovo meccanismo dovrebbe essere basato sulle emissioni di anidride carbonica, prevedendo in incentivo di 1.500 euro per l’acquisto di auto che emettono tra 70 e 90 grammi di Co2 per chilometro che salirebbe a 6.000 euro man mano che le emissioni si avvicinano allo 0. Parallelamente, le auto con emissioni più elevate sarebbero penalizzate da una tassa che partirebbe da 150 euro per le autovetture che emettono tra 110 e 120 grammi di CO2 per chilometro fino a 3.000 euro per quelle che emettono oltre 250 grammi di CO2 per chilometro.
A titolo di esempio, le auto maggiormente favorite dagli incentivi sono quelle elettriche e, a seguire, quelle ibride e a gas, per un totale stimato di 150 mila vetture l’anno. Sicuramente maggiore la platea delle auto penalizzate dalle nuove tasse, che riguarderebbe circa un milione e 350 mila acquirenti, con i motori a benzina mediamente più penalizzati dei diesel.
Auto, incentivi e tasse in manovra: le proteste di costruttori e concessionari
Benché il meccanismo di incentivi e tasse studiate in base alle emissioni sia stato elaborato dal governo per favorire la transizione verso una mobilità più sostenibile, non mancano le proteste di costruttori e concessionari, secondo il quale il bonus-malus auto avrebbe effetti negativi non solo su un mercato automobilistico già provato dalla crisi ma, di riflesso, anche sulle casse dello Stato.
La protesta dei costruttori è stata affidata alla voce del presidente dell’associazione delle Case automobilistiche estere presenti in Italia, Michele Crisci, secondo il quale la norma porterebbe ad un calo di vendite stimato del 4% e la perdita di gettito fiscale (Iva e Ipt) sarebbe certamente superiore ai 380 milioni di euro che dovrebbe fruttare la nuova tassazione. Senza contare che gli incentivi avrebbero comunque un effetto limitato sulle vendite in quanto agiscono su un segmento, quello dell’ibrido e dell’elettrico, già di per sé in crescita.
Si concentra sul problema dell’inquinamento, invece, la protesta dei concessionari secondo i quali, come sostiene il presidente di Federauto, Adolfo De Stefani Cosentino, “la proposta peggiorerà il problema dell’inquinamento”, rallentando il rinnovo del parco auto e, quindi, l’eliminazione delle vetture più inquinanti.