La legge delega approvata dal Governo lo scorso 5 ottobre ha sostanzialmente delineato i punti salienti della riforma catastale. Stabilendo un blocco degli aumenti sulle imposte, almeno fino al primo gennaio 2026, consentendo agli immobili di avere due diversi valori ai fini tributario e di mercato, senza generare ripercussioni sul calcolo delle Tasse. Il testo della suddetta legge delega, infatti, prevede una certosina mappatura delle unità immobiliari e una procedura di revisione totale del catasto. Sia il Presidente del Consiglio Mario Draghi, sia lo stesso Ministro dell'Economia Daniele Franco, hanno precisato che effettuare una dettagliata mappatura degli immobili ha l'unico scopo di inquadrare l'effettivo stato patrimoniale degli italiani, senza voler imporre loro nuovi tributi.
Delegando la possibilità di utilizzare i dati raccolti nel prossimo futuro, a chi guiderà il Paese.
Come cambia in concreto il Catasto
La possibilità di attribuire due diversi valori agli immobili, ossia uno fiscale e l'altro di natura patrimoniale, richiama la riforma attuata nel 2006, quando si stabilì la stessa opportunità per le compravendite di case esenti dal pagamento dell'imposta sul valore aggiunto (Iva). Concretamente, nel caso di siffatte transazioni, si applica il cosiddetto 'prezzo valore', con l'obbligo per le parti di indicare nel rogito il prezzo reale, ma prevedendo, invece, per l'acquirente il pagamento delle imposte calcolate sul valore catastale. La rivisitazione dei criteri catastali, rappresenta una fonte di grande preoccupazione per chi possiede unità immobiliari a vario titolo.
Considerato che scindere in maniera così netta i due parametri economici possa produrre, in una casistica assai frequente, un significativo esborso di denaro, quasi raddoppiando la spesa da sopportare, con il rischio concreto di ricorrere al pagamento illecito, cioè non registrato.
Nel testo della legge delega viene disposto che l'Agenzia delle Entrate si munisca di strumenti atti a individuare gli immobili che non risultino censiti, per inserirli nell'apposita classe di appartenenza (con contestuale aumento del valore imponibile) di quelle unità immobiliari che presentino una destinazione d'uso non conforme a quelle contemplate dalle classi catastali o che siano state attribuite a una categoria di catasto impropria.
I controlli fiscali rigorosi riguarderanno anche l'identificazione di tutti quei terreni edificabili ma accatastati come a uso agricolo e tutti gli immobili di natura abusiva.
La guerra all'abusivismo edilizio si preannuncia serrata, come dimostrato dall'ultima rilevazione di 9 anni fa quando furono trovate 1,2 milioni di abitazioni completamente sconosciute al catasto.
Intanto l'Agenzia delle Entrate opera un adeguamento delle condizioni di mercato delle unità immobiliari all'incirca ogni sei mesi, attraverso la sezione 'Osservatorio del Mercato', appositamente istituita, con tutte le tipologie di unità immobiliari e relative quotazioni di mercato nelle varie città italiane.