"Siamo alle battute finali per poi avviare una riforma strutturale" così il vice ministro dell’Economia, Maurizio Leo ha confermato l’approdo in Consiglio dei ministri della legge alla base della riforma fiscale del 2023. È prevista una riduzione delle aliquote IRPEF, l'imposta sul reddito delle persone fisiche.

Le nuove aliquote IRPEF

La riforma fiscale del 2023 prevede una riduzione delle aliquote IRPEF in tre scaglioni di reddito.

Le nuove aliquote saranno le seguenti:

  • Scaglione fino a 28.000,00 €: 15%
  • Scaglione da 28.001,00 € a 55.000,00 €: 25%
  • Scaglione oltre 55.000,00 €: 35%

Attualmente, le aliquote IRPEF in vigore sono le seguenti:

  • Scaglione fino a 15.000,00 €: 23%
  • Scaglione da 15.001,00 € a 28.000,00€ : 27%
  • Scaglione da 28.001,00 € a 55.000,00 €: 38%
  • Scaglione oltre 55.000,00 €: 41%

Come si evince dai dati, la riforma fiscale prevede una riduzione delle aliquote in tutti i tre scaglioni, con la maggiore riduzione del 6% nel primo scaglione.

in sostanza, i contribuenti che guadagnano meno di 28.000,00 € all'anno vedranno una significativa riduzione delle loro tasse.

L'effetto sulle tasse dei contribuenti

La riduzione delle aliquote comporterà una riduzione delle Tasse per la maggior parte dei contribuenti. Tuttavia, la riduzione dipenderà sostanzialmente dal reddito e dallo scaglione di appartenenza.

In sostanza, una persona che guadagna 25.000 euro all'anno risparmierà circa 300 euro (all'anno), mentre una persona che guadagna 50.000 euro né risparmierà circa 1.250. Per i redditi oltre i 100.000 euro il risparmio sarà circa 2.500 euro.

È importante notare che la riduzione non sarà uniforme per tutti. Ci saranno alcune eccezioni, come ad esempio i lavoratori autonomi o le aziende che potrebbero non beneficiare della riduzione delle aliquote.

Inoltre, la riforma fiscale prevede anche l'introduzione di alcune detrazioni fiscali che potrebbero compensare in parte la riduzione.

In linea generale, la riforma fiscale potrebbe avere diverse ripercussioni e non mancheranno conseguenze negative.

Le preoccupazioni sulla riduzione delle entrate fiscali

Uno dei principali motivi di preoccupazione riguardo la riforma fiscale del 2023 è la riduzione delle entrate per lo Stato, c’è il rischio che la compensazione possa tradursi in una riduzione dei servizi pubblici, e coinvolgere comparti delicati come la sanità e l'istruzione.

Attualmente solo al vaglio alcune proposte per compensare la riduzione delle entrate, come ad esempio l'introduzione di nuove tasse sulle grandi aziende o sulle attività finanziarie, tuttavia, queste proposte sono ancora in valutazione.

Alcuni osservatori hanno fatto notare che chi guadagna tra i 28mila e i 55mila euro avrebbero maggiori vantaggi con due punti netti di aliquota in meno e anche i redditi più alti dovrebbero benificiare da questa riforma.