L'utentemedio dedica sempre meno tempo al"cyber-scambio". A quanto sembra dagli ultimi dati il social network piùfamoso e diffuso al mondo, Facebook stainiziando a stancare un po' i suoi utenti e i primi contraccolpi negativiarrivano proprio dagli Stati Uniti.Infatti ben 7 milioni di utenti hannoabbandonato nel corso dell'ultimo anno il social network, abbassandola soglia di utenti attivi a 148,5 milioni.

Si tratta di un dato ufficiale registrato da Inside Facebook e che evidenzia la prima perdita consistentedi iscritti relativi al Paese statunitense.

Il calo degli utenti si èverificato anche in Canada, dove 1,5 milioni di persone hanno dato l'addio aFacebook . Numerose cancellazioni anchein Russia, Norvegia, Svezia, Gran Bretagna, Australia con perdite medie rilevate intorno al milione di utenti.

Le iscrizioni complessive comunque continuano a salire, infatti rispetto albiennio precedente, si evidenzia un più 2% di registrazioni. Non ci sono dubbisul fatto che la percentuale rappresenta i primi frutti del traguardo raggiuntoda paesi come il Messico, il Brasile ealtri Stati Sudamericani. I gestori diFacebook e gli esperti dei social network più importanti si interrogano ecercano di spiegare le causa delle cancellazioni. Stando ad Inside Facebook sitratterebbe di una fase stagionale, del cambiodi abitudini del popolo della rete, dell'inizio di nuove routine.

Ma secondoaltri analisti e studiosi di dinamiche sociali, è diffusa la cancellazione daFacebook e soprattutto si rileva il calo degli accessi e il tempo trascorso sulproprio profilo, per l' utente che èiscritto al social da 8-9 anni. Spesso tale target di utenti non accede aFacebook anche per 15-20 giorni consecutivi. I motivi?

Ci si stanca diaggiornare il profilo personale, si manifesta sempre più un calo di interesse per i commenti e le immagini postate dagli altriutenti. Inoltre La diffusione di altrisocial, in primis Twitter e Instagram e il desiderio, piùrecondito, di ritornare a relazioni e scambi più diretti e materiali completanoil quadro. Che sia l' inizio della finedel "cyber-scambio"?