In Europa la copertura della banda larga ha un valore inferiore ai 30 megabit al secondo. Se nel 2013 l'Agcom pubblicò ricerca basata sulla velocità di trasmissione mobile in Italia, evidenziando una media di molto inferiore a quelle promesse dagli operatori, nel 2014 l'Europa si è preoccupata di pubblicare una ricerca sulla media di velocità ed utilizzo della banda larga nella zona Euro.

Pubblicata da pochi giorni, la statistica europea fotografa un quadro dall'andamento lento e riluttante. La statistica sull'Agenda Digitale Europea mostra 87 azioni completate e 37 in capo ai governi nazionali ancora in fase d'implementazione.

La previsione, o meglio l'obiettivo di Agenda digitale 2020, è quello di arrivare alla copertura in banda larga del 50% del territorio europeo alla velocità di 100 megabit al secondo entro il 2020, per l'appunto. Ma l'obiettivo al momento sembra alquanto ottimistico. Un simile risultato si potrebbe ottenere se si utilizzassero al 100% i fondi per l'ITC e per la Ricerca e Sviluppo. Quindi le responsabilità non sono solo in capo alle imprese, la responsabilità è anche dei governi.

Un dato che potrebbe far ben sperare è il raggiungimento della quota del 62%, tra il 2009 ed il 2013, degli investimenti in banda larga nella zona euro, per quanto riguarda le imprese, del 3%, per quanto riguarda gli appartamenti privati, del 55% per quanto riguarda gli investimenti dei governi in ricerca e sviluppo e nel settore dell'ITC.

Per il roaming mobile la previsione è di toccare la quota del 63% entro il 2015.

Insomma proprio indietro non siamo ma nemmeno molto avanti se pensiamo che fino al 2015 il gap della popolazione che usa le tecnologie moderne sarà del 60%, contro un 40% di media europea che usa regolarmente internet, con una previsione di decrescita, sempre entro quella data, al massimo al 57%.

Del 75% di persone "connesse" nessuno modificherà le proprie abitudini, lasciando però invariato anche il dato del 15% di persone che non hanno mai usato internet, con una leggera oscillazione previsionale entro il 2015 del 72% e del 20%. Il che vuol dire che sulle connessioni il dato potrebbe anche peggiorare se dovesse aumentare la popolazione Europea.

Un'altra cosa interessante è che il 50% dei "connessi" usa l'e-government, ma potrebbero anche scendere al 41,5% entro il 2015, e che di questi solo il 25% interagisce con il governo.

Insomma un quadro a tinte forti dove le differenze tra fruitori del digitale e non fruitori è ancora altissima e tra gli obiettivi raggiunti e quelli ancora da raggiungere nel 2020 è molta. Per l'impossibile ci stiamo attrezzando.